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Un anno di Cataldi sull’ottovolante Lazio

NEWS DEL GIORNO – Il 14 gennaio 2015 il debutto con la maglia biancoceleste…

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Pubblicato il 14-01-2016 alle ore 17:35

NEWS DEL GIORNO – “Non è stata la rete del sogni e non sono potuto andare sotto la curva, i tifosi ci mancano”. Parola di un navigato veterano che chiama a raccolta i suoi tifosi? No, questo è Danilo Cataldi, giovane centrocampista dal cuore bianco e celeste. Un mese fa all’Olimpico il primo gol con la sua Lazio, il tap-in vincente che ha permesso alla truppa di Pioli di completare la rimonta sull’Udinese e conquistare l’accesso ai quarti di finale di Tim Cup in programma il 20 gennaio a Roma contro la Juventus. La prima immensa gioia – condita da un pizzico di rammarico per l’assenza dei tifosi – dopo 35 presenze con la maglia dei capitolini, quella maglia che Danilo sognava da bambino. Una prima volta che il numero 32 non dimenticherà facilmente, al pari dell’esordio con l’aquila sul petto, esattamente un anno fa a Torino in occasione degli ottavi di Coppa Italia contro i granata.

ESORDIO ED ESPLOSIONE – 14 gennaio 2015: 365 giorni fa il debutto con la Lazio. Dopo la trafila nelle giovanili biancocelesti vissuta sempre da protagonista e la più che formativa esperienza in Serie B a Crotone, dove si è conquistato definitivamente la fiducia del club capitolino, Cataldi è approdato in prima squadra in concomitanza con l’arrivo di Pioli. Il tecnico lo ha studiato a lungo, qualche infortunio di troppo che ne ha rallentato la crescita durante il periodo iniziale, poi la ritrovata costanza e l’esordio. Tutto in pochi mesi per Cataldi, stellina del calcio italiano. Il suo primo anno nella Lazio cammina di pari passo con il rendimento della truppa di Pioli. Il favoloso girone di ritorno dello scorso campionato ha messo in luce anche uno splendido centrocampista, autorevole e puntuale in fase di interdizione, prezioso nella costruzione e in zona assist. Dal momento in cui è entrato non ha più mollato il suo posto, i compagni gli hanno dato fiducia, concedendogli anche la fascia da capitano nel finale di Lazio-Fiorentina, rendendolo il più giovane laziale a portare al braccio un tale riconoscimento. Il tutto coronato dal raggiungimento del terzo posto e dei preliminari Champions e i tifosi laziali con la gioia negli occhi, romano e laziale Cataldi, una bandiera pronta ad essere issata.

ALTALENA CATALDI – Poi una nuova stagione, quella della conferma, da sempre la parte più difficile. Cataldi, a giugno impegnato nell’Europeo Under 21, si riduce le vacanze di qualche giorno per farsi trovare pronto alla corte di Pioli in quel di Auronzo di Cadore, ma una maledetta influenza ne ritarda la preparazione. La Lazio crede in lui, ma rinforza la mediana con un altro giovane di grande prospettiva, il serbo Milinkovic-Savic, che presto si prende la maglia da titolare, togliendo spazio ed attenzione agli altri centrocampisti in rampa di lancia. Ne fa le spese Danilo, che Pioli impiega con il contagocce: 9 presenze in campionato e difficoltà nel trovare la continuità necessaria. Lo scorso anno ero più spensierato, adesso ho una maggiore pressione perché ci si aspetta di più, ma cercherò di sfruttarla in modo positivo”, l’ammissione del numero 32 dopo il match con il Frosinone. Pressione scaricata con il gol recapitato all’Udinese, una vera e propria liberazione. Alla prima del 2016, contro il Carpi, è tornato titolare ma non ha brillato, opaco come tutta la squadra. Ora un intero girone davanti, con la Lazio ancora impegnata su tre fronti: Cataldi si augura di trovare spazio e di tornare a gioire con i suoi tifosi, con il popolo laziale.

LE PROSPETTIVE – Danilo scalpita e chiede spazio, si sente pronto all’esplosione definitiva, non vede l’ora di confermarsi. “Presto sarà tra i migliori centrocampisti italiani” è la frase sulle bocche di gran parte degli addetti ai lavori e Cataldi vuole tener fede alle promesse. Il minutaggio di questa stagione gli sta stretto, diverse big lo tentano: qualche settimana fa vi abbiamo raccontato di un’offerta in arrivo da Napoli. 12 milioni per il cartellino del Nazionale Under 21, la risposta di Lotito? No, grazie ma Cataldi resta qui. Lo staff tecnico crede fermamente in lui, così come la dirigenza. Ora manca solamente un pizzico di costanza in più nelle prestazioni, in modo da dimostrare con i fatti di meritare quello spazio che il numero 32 sente di valere, il 2016 sarà fondamentale per misurare le ambizioni del centrocampista. Davanti sei mesi importanti, il firmamento biancoceleste è pronto ad accogliere una nuova bandiera: palla, in tutti i sensi, a Cataldi.

Gian Marco Torre

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