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COPPA ITALIA

Una crisi lunga quasi un anno “nascosta” dal 26 maggio…

LAZIONEWS.EU – Dopo l’apice, toccato l’anno scorso dopo la vittoria contro l’ATALANTA, ha avuto inizio una lenta e inesorabile decaduta che si protrae fino ai giorni nostri…

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collage crisi 26 maggio

APPROFONDIMENTO PUBBLICATO IL 25 OTTOBRE ALLE ORE 18.15

LAZIONEWS.EU – Una LAZIO in crisi di gioco e di identità. Sì ma da quanto? Solo dall’inizio di questa stagione? A ben guardare i numeri e, soprattutto, le prestazioni offerte sul terreno di gioco la parabola discendente di questa squadra sembra affondare le proprie radici già dallo scorso campionato. Dopo la vittoria sull’ATALANTA del 13 gennaio, che aveva ridotto il distacco dalla capolista JUVENTUS a soli tre lunghezze e che ha rappresentato il punto più alto raggiunto dalla gestione PETKOVIC, ha avuto inizio una lenta e inesorabile decaduta con una squadra incapace di mantenere gli elevati standard qualitativi mostrati fino a quel momento. Analizzando le successive 18 giornate il dato è allarmante: 5 vittorie, 4 pareggi e 9 sconfitte, una media punti da retrocessione.

LA COPPA COME “PARACADUTE”? – La LAZIO zoppica, arranca, non convince pienamente e lo fa ormai da parecchio. Da tutto il 2013. Gli unici momenti di gloria vanno ricercati nelle coppe dove i ragazzi di PETKOVIC sono stati capaci di sfoderare prestazioni al di sopra della norma. In Europa League hanno stupito tutti per intrapendenza e coraggio: la LAZIO ovunque andava tentava di imporre il proprio gioco e si è dovuta arrendere solamente di fronte al sig.COLLUM, autentico protagonista (in negativo…) dei quarti di finale contro il FENERBAHCE. Ancora meglio in Coppa Italia dove, oltre al successo nella storica finale contro la ROMA, i biancocelesti sono stati in grado di eliminare la JUVENTUS grazie a due prestazioni che dovrebbero essere inserite nel manuale del calcio, sotto la voce spirito di sacrificio e compatezza di squadra. E forse risiedono proprio qui i mali della LAZIO: forse quella vista nei primi sei mesi del campionato scorso e nelle coppe era una squadra che si stava esprimendo oltre le proprie potenzialità. La vittoria del 26 maggio ha salvato capra e cavoli, nascondendo o mascherando i limiti di questa rosa e dell’allenatore stesso. Dopo appena tre mesi dall’inizio della nuova stagione tutti i nodi stanno venendo al pettine: la LAZIO è una squadra confusa senza una reale identità di gioco ed il suo condottiero, Vladimir PETKOVIC, starebbe palensando dei limiti in fatto di personalità e gestione dello spogliatoio. Esposta così la situazione sembra essere apocalittica, ma la realtà ci dice anche che la soluzione per superare questo momento buio è insita alla LAZIO stessa: la qualità c’è, quello che manca è solo la convinzione. Convinzione di essere un gruppo forte, convizione che se si rema tutti dalla stessa parte si può arrivare lontani. Sintetizzando in due parole: unità e coesione. Se PETKOVIC riuscirà a ricomporre tutti i pezzi del puzzle, la LAZIO potrà tornare a volare. Altrimenti sarà costretto a vivere di ricordi…

Daniele Gargiulo

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