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AVVERSARIA. Il Bologna ‘double face’ l’ultimo ostacolo prima della sosta: occhio a Verdi e Dzemaili

AVVERSARIA LAZIO BOLOGNA – E’ tornato l’entusiasmo in casa Lazio dopo la bella vittoria in terra ucraina contro la Dinamo Kiev che ha permesso la qualificazione ai Quarti di finale di Europa League. Due gol…

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AVVERSARIA LAZIO BOLOGNA – E’ tornato l’entusiasmo in casa Lazio dopo la bella vittoria in terra ucraina contro la Dinamo Kiev che ha permesso la qualificazione ai Quarti di finale di Europa League. Due gol fatti, nessuno subito e un Felipe Anderson più che recuperato sono ingredienti utili a far dimenticare il recente passato e i malumori dei torti arbitrali: quando i biancocelesti giocano da Lazio non ce ne è per nessuno. Con questo spirito e determinazione la squadra di Inzaghi deve approcciare l’ultimo impegno di campionato prima della sosta per le Nazionali: domenica 18 allo stadio ‘Olimpico’ arriva il Bologna di Roberto Donadoni: all’andata finì 2 a 1 per la Lazio con le reti di Milinkovic Savic e Lulic, e con il capitano che fu poi protagonista anche di uno sfortunato autogol.

GLI ULTIMI RISULTATI – Il Bologna è una compagine ‘double face’: mentre in casa ha una marcia da Champions (4 vittorie e una sconfitta nel girone di ritorno), in trasferta i rossoblù non raccolgono punti dal 23 dicembre (Chievo-Bologna 2-3). I ragazzi di Donadoni, però, si sono distanziati dalla zona calda della classifica vincendo gli scontri diretti contro Sassuolo e Genoa e imponendosi nell’ultima giornata per 1 a 0 sull’Atalanta. In graduatoria il Bologna è dodicesimo, a quota 33 punti, decisamente lontano dalla zona Europa (-14) e ben coperto da brutte sorprese (+9 sulla Spal terzultima).

L’ALLENATORE – Roberto Donadoni è uno dei volti più noti del panorama calcistico italiano: nato a Cisano Bergamasco nel 1963, è stato vice-campione del mondo nella spedizione azzurra del 1994. Centrocampista completo e talentuoso, Donadoni debutta con l’Atalanta in Serie B nel 1982 e l’anno successivo approda nella massima serie con i nerazzurri. Nell’estate del 1986, Silvio Berlusconi lo vuole nel suo Milan e lo acquista per 10 miliardi di lire: con i rossoneri il centrocampista vive la fase della carriera più brillante, collezionando 263 presenze e 18 gol in dieci stagioni. I trofei messi in bacheca in questo periodo sono tanti e prestigiosi: sei scudetti, tre Champions League, due Coppe Intercontinentali, tre Supercoppe europee, e quattro italiane. Nel 1996 lascia il Milan e prova un’esperienza negli Stati Uniti con i New York Metrostars, poi il ritorno in rossonero e la conquista del settimo scudetto prima del ritiro nel 2000. L’anno successivo inizia subito la nuova avventura da allenatore al Lecco, in Serie C1. Dopo le brevi esperienze al Livorno e al Genoa in B, nel 2005 è richiamato nella città toscana per l’esordio su una panchina in Serie A: il primo anno conclude nono, il secondo si dimette per alcune divergenze con il presidente Spinelli. Nel luglio 2006 diviene ct della Nazionale, neo Campione del Mondo: conquista con un turno d’anticipo le qualificazioni agli Europei del 2008, torneo che vedrà gli azzurri uscire ai quarti eliminati ai rigori dalla Spagna. Dopo i brevi passaggi a Napoli e Cagliari, Donadoni trova le condizioni ideali per allenare a Parma: con i crociati dal 2012 al 2015, l’allenatore lombardo ottiene un settimo e sesto posto, poi il terzo anno è quello del fallimento ma la squadra emiliana, nonostante la retrocessione, esce a testa altissima. Nello stesso anno Roberto si accasa al Bologna, squadra che tuttora allena con soddisfazione: l’Emilia Romagna è terra di buoni risultati.

I GIOCATORI CHIAVE – Simone Verdi è il giocatore di maggiore talento rossoblù: l’esterno classe 1992 è stato a lungo corteggiato dal Napoli nel mercato invernale ma il ragazzo ha fatto una scelta coraggiosa e di cuore decidendo di restare per non abbandonare il Bologna a metà campionato. Insieme al compagno di reparto, Mattia Destro, è il miglior marcatore stagionale della squadra, con 6 gol. In avanti attenzione anche a Rodrigo Palacio, ex attaccante dell’Inter e sempre pericoloso per la sua velocità. A centrocampo non manca la fisicità e la forza con Pulgar e Dzemaili, giocatore con il vizio del gol. Sulla fascia, infine, agisce Federico Di Francesco, figlio dell’allenatore giallorosso.

COME SCENDERANNO IN CAMPO – Roberto Donadoni ha scelto il 3-5-1-1 come schema di gioco per il suo Bologna. In difesa solo conferme con De Maio, Gonzalez ed Helander; sulle fasce Di Francesco e Masina mentre a centrocampo Dzemaili dovrebbe spuntarla su Nagy per un posto da titolare. In attacco Verdi e Palacio, con Destro pronto a subentrare dalla panchina.

PROBABILE FORMAZIONE (3-5-1-1): 83 Mirante; 6 De Maio, 3 Gonzalez, 18 Helander; 14 Di Francesco, 77 Donsah, 5 Pulgar, 7 Dzemaili, 24 Masina; 9 Verdi, 24 Palacio.

Marco Barbaliscia

 

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