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CALCIOMERCATO LAZIO EDITORIALE CERICOLA – A A A nuovo miracolo cercasi. Il mercato della Lazio lascia l’amaro in bocca, ma non è la prima volta. Ormai siamo vaccinati alla rincorsa del sogno che regolarmente si infrange l’ultimo giorno, l’ultima ora. Quest’anno però è diverso, c’è la Champions League. Dopo ben 13 anni si torna nella competizione più importante, lì dove il percorso tecnico societario vorrebbe soggiornare per almeno tre stagioni, per una crescita sportiva ed economica decisiva e fondamentale al definitivo salto di qualità. Va sottolineato che causa Covid non ci sono gli introiti del botteghino, sono stati restituiti i voucher agli abbonati, sono stati comunque pagati i 5 milioni della rata al fisco, la prima da 6 milioni di euro per l’acquisto di Muriqi, ma ci si aspettava di più, si doveva fare di più.

Calciomercato Lazio, si doveva fare di più

La partenza era stata ottima. David Silva e Kumbulla nei programmi, poi Escalante, Reina, Fares. Erano la giusta strada verso il consolidamento del percorso nazionale ed internazionale. Ad agosto poi tutto cambia. David Silva sceglie la Spagna, poco male, ma Kumbulla va alla Roma. La perdita è grave, non tanto per il ragazzo albanese che sceglie la squadra rivale storica a quella del DS, quanto per i parametri. Un 2000 da piazzare titolare che in Italia è unico, scongiurando l’incubo liste, parametri ed altro. Lì sta il vero inciampo. Eccessiva la valutazione di André Anderson inserito nella trattativa, valutato 7/8 milioni e ieri poi girato alla Salernitana nell’ultimo giorno di mercato. Simone Inzaghi chiedeva VERTONGHEN, Izzo, un dominante, un difensore forte per il definitivo salto di qualità, in un ruolo dove tutti, tifosi ed addetti ai lavori da almeno un paio d’anni concordano con la necessità di intervenire. Invece arriva Hoedt, ceduto anni fa in Inghilterra ed allora fuori dal progetto.

Lazio, Inzaghi è chiamato a un nuovo miracolo

La storia degli ultimi giorni è nota, la sostanza è ancora una volta la stessa: Simone Inzaghi è chiamato al nuovo miracolo. Immobile, Milinkovic, Acerbi, Luis Alberto sono ancora una volta chiamati agli straordinari. Eh già perché su di loro e le loro grandi capacità si poggia tutto il castello. Ma è pensabile che ogni anno si faccia meglio del precedente nonostante ottimi risultati ? Auspicabile, ma francamente poco credibile anche perché se si escludono i big dello spogliatoio il resto non aiuta neppure a fare mercato. Vedere l’Atalanta, ad esempio, che ha ceduto Traorè, un 2002, in Inghilterra per 40 milioni. L’allenatore è un ambizioso, uno che vuole alzare l’asticella ed ormai anche se a malincuore, ha capito che il 4º posto sarà complicatissimo da confermare o migliorare. Napoli, Roma, Lazio e Milan si giocano una piazza visto che Atalanta, Juve ed Inter hanno una forza nettamente superiore. A breve si metterà seduto con la società e discuterà il rinnovo, ma con quale stato d’animo? In sostanza, quindi, non resta che sperare nelle magie di Luis Alberto e compagni confidando che il vero ‘mago’, quello che fa miracoli da anni, Simone Inzaghi, tiri fuori l’ennesimo coniglio dal cilindro, sempre che qualcuno non dica che Parolo centrale difensivo è un nuovo acquisto…..

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