Italia, Jorginho: "Rispettiamo il Belgio, ma tutti hanno punti deboli"

Pubblicato 
mercoledì, 30/06/2021
Di
Arianna Botticelli
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Tempo di lettura: 2 minuti

ITALIA JORGINHO CONFERENZA STAMPA - Venerdì 2 luglio l’Italia giocherà i quarti di Euro2020 contro il Belgio. Gli Azzurri dopo la sudata contro l’Austria se la vedranno con una compagine attrezzata per la vittoria finale. A illuminare il centrocampo italiano, però, ci sarà ancora una volta Jorginho. Il giocatore del Chelsea ha toccato diversi argomenti nella consueta conferenza stampa.

Le parole di Jorginho in conferenza stampa

"Serve rispettare la prima del ranking. Tutte hanno dei punti deboli, fossi l'allenatore cercherei i loro punti deboli e vorrei evitare i loro punti di forza".

Su Mancini

"Crede in noi e lo sentiamo. Ci trasmette fiducia, ci fa sentire forti. Ci dà una grossa mano anche sul campo. E' sempre stato vicino al gruppo lungo tutto questo percorso, lo sta facendo molto bene".

La gara con il Belgio e gli errori da non fare

"I ragazzi sono consapevoli che in questo percorso non puoi sbagliare. L'errore sarebbe pensare di aver fatto qualcosa di grande. Sappiamo che bisogna sempre lavorare, ancora di più. Per raggiungere grandi cose servono sacrifici: il cammino è quello giusto, serve stringere i denti, lo stiamo facendo. Ogni volta che vinci devi essere felice, lavori per quello".

Su De Bruyne

"Mancini non mi ha chiesto consigli a riguardo, è lui l'allenatore. Da un lato non so se sia bello o no vederlo più volte. Fa la differenza, ha un'intelligenza calcistica di altissimo livello, sopra il normale. Cercare di fermarlo è dura, trova sempre spazi. Un modo è quello di limitarlo negli spazi tra le linee, concedendo il meno possibile i suoi cross tra portiere e difensore. Quando mette quei palloni forti tra difensore e portiere è pericoloso. Non gli va dato tempo di girarsi, lì è davvero pericoloso".

Chiellini e Bonucci contro Lukaku

"Chi vince? Devo rispondere? Dico Chiellini e Bonucci, due contro uno...".

Il doppio play

"Locatelli ha caratteristiche simili, la differenza è tra di loro, mi aiutano molto sulla costruzione e mi vengono vicino e cercano di aiutarci a uscire dalla pressione. Barella come Kanté su De Bruyne? Chiedete al Mister, non so se giochi lui o no, può essere una soluzione".

L'inno di Mameli

"In quel momento mi vengono tanti pensieri, tanti ricordi, del percorso che ho fatto. Ogni volta che lo canto, mi viene naturale farlo. Mi vengono queste immagini del mio percorso, lo sento tanto: rappresentare l'Italia è qualcosa di grande e lo sento dentro".

Sulle big che hanno lasciato Euro 2020

"Se non ci credi prima di giocare, perché lo giochi? Devi farlo. Non serve mettere tutti i sacrifici che fai. Il Belgio? Non ci sono sorprese. Giocano così da un paio di anni. Inghilterra? Lascio a voi i favoritismi".

Sul pallone d'oro

"Non ci penso. Tutto quello che accade è solo una conseguenza del lavoro che viene svolto. La mia priorità, sinceramente, è pensare al gruppo, viene prima di tutto. Gioire insieme ai compagni, agli amici, è più bello che gioire da solo".

Il soprannome 'Professore'

"Professore di cosa? Comunque mi diverte...".

Il futuro

"Io allenatore? Non lo so. Potrei farlo, ma quando inizi a fare l'allenatore non hai più vita privata... Vedremo".

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