CONFERENZA STAMPA - Dopo la rifinitura di questa mattina e la diramazione dei 23 convocati per la sfida di domani sera con la Lazio in finale di Coppa Italia, il tecnico bianconero Massimiliano Allegri prende parola nella consueta conferenza stampa della vigilia. L'ex Milan presenta la finale di Coppa Italia nella pancia dello Stadio Olimpico con Giorgio Chiellini. LAZIONEWS.EU SEGUE LA CONFERENZA IN TEMPO REALE DALL'OLIMPICO
ALLEGRI IN CONFERENZA STAMPA
"Sicuramente è diversa, perché è una finale, una partita secca e c'è in palio un trofeo, ci sarà molto equilibrio e non è detto che si risolva nei novanta minuti".
"Domani gioca, quindi non si riposa domani. Da qui al sei giugno abbiamo la partita di domani, di Napoli e col Verona e non è che possiamo pensare di stare a riposo fino al 6 giugno. Bisogna allenarsi ed arrivare al 6 giugno in condizioni ideali".
"Credo che il calcio italiano come tutti gli altri campionati ha dei momenti di piccoli momenti dove le cose vanno meno bene. Non è da buttare il campionato italiano. A livello europeo il Napoli e la Fiorentina hanno sfiorato la finale di Europa League. Credo ci sia una crescita. Non è che da un giorno si possa tonare ad essere super competitivi. La Nazionale e il campionato italiano sono andate di pari passo, quindi credo che le due squadre che sono arrivate quasi alle finali di Europa League e la Juve che è arrivata in finale spero possano essere buon auspicio della Nazionale".
"La Juve ha vinto quattro campionati, quindi la società ha lavorato bene, il gruppo dei giocatori ha fatto un ottimo lavoro con l'allenatore di prima, quest'anno con me. Non è facile vincere e rivincere, l'anno prossimo sarà ancora più difficile. Non è noioso. Anche quando giochiamo le partite dove abbiamo già raggiunto l'obiettivo, come sabato a San Siro, la squadra ha giocato con la stessa cattiveria come se i tre punti sono importanti per lo scudetto. Ora dobbiamo perdere meno possibile perché poi questo aiuta a prepararci meglio".
Perché è importante la Coppa Italia per te, nei primi mesi di Juve il paragone con Conte che non ha mai vinto questo trofeo.
"E' il secondo obiettivo della stagione, quindi è importante. Domani la partita sarà molto difficile ma dobbiamo cercare di vincere, importante per preparare al meglio la finale di Champions. I paragoni nella vita nel calcio sono normali. Alla fine, quello che contano sono i risultati, il lavoro e il rispetto che uno ha per tutti e la professionalità con cui ognuno lavora. Com ho detto tante volte, credo che Conte abbia fatto un ottimo lavoro e rimane e fa parte della storia. Poi il calcio va avanti. Paragoni non danno fastidio ma è normale che ci sono. Per noi domani è solo importante vincere, anche se non sarà facile".
"Tutti lavorano cercando di fare una formula migliore possibile, è anche vero che le prime otto sono impegnate nella Champions ed è difficile trovare buchi per farle giocare durante la stagione".Le piacerebbe vedere la finalista di Coppa Italia che gioca l'Europa?
"Credo che sia molto difficile, anche se molto bella come possibilità".
Prima di quest'estate Lotito l'aveva corteggiata per portarla alla Lazio? Se dovesse paragonare la Juve ad un animale?
"Con Lotito mi sono visto quest'estate, è stata una chiacchierata poi lui ha scelto Pioli e ha scelto un ottimo allenatore che ha dimostrato quest'anno di avere grandi qualità e credo che il campionato che stia facendo la Lazio sia anche grande merito di Pioli. L'animale? Una tigre".
"Il vantaggio è solo se la vinciamo. Bisogna essere bravi a prepararsi al meglio per arrivare al 6 giugno nelle condizioni fisiche e mentali, la partita di domani ci alza molto la tensione, sono 20 anni che non si vince la Coppa Italia e ci permetterebbe di preparare con ancora più entusiasmo questa finale di Champions".
"Sono due finali diverse. Per noi di uguale valore, domani è la prima che viene e cercheremo di portarla a casa".
La grande voglia della Juve, se è soggettiva, personale della società o del mister?
"Credo che nell'ambiente ci sia, ma è una cosa che si crea vincendo. Finché non vinci non riesci a percepire quelle sensazioni e quando le provi è una cosa che secondo me ti viene dentro e le rivuoi a tutti i costi. Siamo stati bravi a darci una mano e spronarci, a non sederci mai sulle vittorie e ad accontentarci di quello fatto negli anni precedenti. Credo sia un discorso più umano che tecnico e credo che sia una grande forza".
Che effetto ti fa tornare qui dove hai festeggiato il primo scudetto?
"Spero che mi porti fortuna".