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Collina: “Calcio mai più senza Var. Dimissioni? Scelta mia”

.VAR COLLINA – Pierluigi Collina, a capo degli arbitri Fifa, ha rilasciato una lunga intervista a La Gazzetta dello Sport nella quale ha parlato di Var…

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VAR COLLINA – Pierluigi Collina, a capo degli arbitri Fifa, ha rilasciato una lunga intervista a La Gazzetta dello Sport nella quale ha parlato di Var, commentando anche la sua decisione di lasciare l’Uefa. Ecco le sue dichiarazioni.

DIMISSIONI – “Sto benissimo, è stata semplicemente una mia scelta perché era arrivato il momento di cambiare. Non si può negare che il Mondiale degli arbitri, Var compresa, sia andato oltre le aspettative. Forse neanche lei, Busacca e Boban l’avreste immaginato.

MIGLIORAMENTI – “Negli ultimi 10 anni è stato fatto tanto e gli arbitri di oggi sono preparati come mai in passato. La loro conoscenza del gioco è a un livello molto alto e fisicamente sono veri atleti al punto che oggi occorre lavorare maggiormente sulla prevenzione degli infortuni. Detto questo, ci sono sempre margini di miglioramento. Vorrei che l’arbitraggio fosse più reattivo ai cambiamenti del calcio in modo da adeguarsi più velocemente.

VAR – “Si è detto di tutto, addirittura che ne avrei promosso lo sviluppo con la Fifa e il rallentamento con l’Uefa. Ovviamente non è così. La Fifa ci ha creduto da subito e ha iniziato molto prima la preparazione. Poi ci sono differenze oggettive: finora la Var è stata utilizzata in campionati disputati in un solo Paese. Farlo in Champions dove si gioca in molti Paesi e dove ci sono più broadcaster è più complicato. Ma sono sicuro che anche la Uefa prenderà la decisione di implementarla e quanto questo accadrà gli arbitri si faranno trovare pronti. Con Infantino abbiamo condiviso l’idea e il progetto di cambiamento dell’arbitraggio in Europa. Ricordo ancora le lunghissime telefonate a inizio 2010 in cui discutevamo su cosa fosse necessario fare per migliorare le performances degli arbitri. E quando è diventato presidente della Fifa mi ha voluto nella sua squadra. Poi, la sera della finale, è venuto a festeggiare in albergo con gli arbitri. A Ceferin sono grato per la fiducia che mi dato confermandomi nel ruolo quando è arrivato alla Uefa. Sbagliare e poi essere criticati per un errore non piace a nessuno. Certo per chi era abituato a decidere da solo non è facile ma bisogna essere aperti al cambiamento. Alla fine ciò che conta è il risultato finale”.
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