ELEZIONI LEGA. Alla fine vince Lotito

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La rielezione del presidente Maurizio Beretta ai vertici della Serie A sancisce la vittoria del fronte capitanato dal presidente della Lazio, Claudio Lotito, che, per la prima volta, ha rotto il patto tra grandi che si sono ritrovate divise. Da un lato, Napoli, Milan e Lazio, dall’altro Inter, Juventus, Fiorentina e Roma. Quest’ultime predicavano rinnovamento dei quadri dirigenziali alla fine si sono ritrovate con il vecchio che resta al timone. La presidenza di Beretta durerà quattro anni (e non fino a giugno). A lui il compito di riscrivere lo statuto che, molto probabilmente, ripristinerà la possibilità per un dirigente di club di occupare la poltrona di presidente.

Dagli 11 di Abodi ai 14 di Beretta. Sembra strano. Solo un mese fa c’era totale spaccatura. Club che nella votazione del 20 dicembre avevano votato Abodi, sono passati a Beratta in cambio di alcune cariche. Infatti, Percassi (Atalanta), De Laurentiis (Napoli), Lo Monaco (Palermo), Pozzo (Udinese), Guardaldi (Bologna) entrano a far parte del Consiglio di Lega mentre Pulvirenti (Catania) entrerà nel Consiglio Federale insieme a Lotito. Così per il numero uno della Lazio si aprono le porte della vicepresidenza federale.

Alla fine vince Lotito. Il presidente della Lazio, Claudio Lotito, alla fine esce vincitore  perché ha contribuito al successo di Maurizio Beretta e al tempo stesso ha lasciato fuori dal Consiglio di Lega e Federale le grandi Inter, Juventus, Fiorentina e Roma. Le reazioni non certo sono mancate. In primis il presidente della Juventus, Andrea Agnelli che non ritiene corretto che nella formazione del governo del calcio ci si scambiano le poltrone per arrivare al consenso.