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Lo scrittore laziale Piperno spiega il caso grottesco di Anna Frank

PIPERNO INTERVISTA LAZIO ANNA FRANK – Sul Corriere della Sera, lo scrittore di origini ebraiche Alessandro Piperno ha raccontato…

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PIPERNO INTERVISTA LAZIO ANNA FRANK – Sul Corriere della Sera, lo scrittore di origini ebraiche Alessandro Piperno ha raccontato dal suo punto di vista il caso degli adesivi di Anna Frank con la maglia della Roma.

LA SHOAH – “C’è una sola cosa seria nella mia vita: il ricordo della Shoah, una spina che mi affligge sin da quand’ero ragazzo che di norma non amo ostentare”.

LA LAZIO – “Del resto, la sola passione ludica capace di colmarmi fino in fondo il cuore è il tifo per la Lazio. L’idea che da anni queste cose così diverse, così inconciliabili, così spaventosamente distanti l’una dall’altra finiscano così spesso per incontrarsi, confondersi, provocandomi imbarazzi e crisi di coscienza la dice lunga sull’insensatezza della vita. Chi mi conosce sa che non amo intervenire in questioni di attualità, anche perché non credo di poter fornire alcun contributo interessante. Se stavolta lo faccio è solo per dare sfogo al mio stupore, di più: al costernato, insanabile sconcerto di fronte a tutto quello che sta avvenendo intorno alla Shoah e intorno alla Lazio (non è assurdo scriverli nella stessa pagina?).

TUTTO GROTTESCO – “È come se il grottesco reclamasse il grottesco, neanche fosse un film di Buñuel”.

1) Sono grotteschi gli atti compiuti in Curva Sud da teppisti che condividono con me solo la fede sportiva. Si tratta di turpe pornografia che spero venga punita con severità esemplare e senza precedenti.

2) Trovo grottesco invocare la responsabilità oggettiva delle società di calcio, che da sempre mi sembra una delle tante ipocrisie inique della giurisprudenza sportiva. Perché io, tifoso della Lazio da quarant’anni che da trenta frequento lo stadio, dovrei essere punito per colpa di individui spregevoli che insultano la memoria di una parte cospicua della mia famiglia? Sono anni che in Curva Nord gira un orrendo motivetto rivolto contro il «romanista ebreo». È così difficile individuare chi lo canta a squarciagola e espellerlo dallo stadio per sempre?

3) È grottesco che alcuni tifosi perbene della Lazio, invece di ingiuriare quei maledetti teppisti, sciorinino teorie complottiste o denuncino atti simili commessi da avverse tifoserie e non altrettanto pubblicizzati.”

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