LULIC VS CUADRADO, le frecce sulle fasce

Pubblicato 
domenica, 02/03/2014
Di
Redazione
Tempo di lettura: 3 minuti

FACCIA A FACCIA CUADRADO LULIC

FIORENTINA-LAZIO, IL FACCIA A FACCIA: LULIC VS CUADRADO
4-3-3 o 3-5-2 per loro non fa alcuna differenza: sono giocatori duttili che hanno il “vizietto” di non smettere mai di correre su e giù sulla fascia. Sono le frecce di LAZIO e FIORENTINA, quei classici motorini che non si fermano mai. LULIC e CUADRADO rappresentano due tipologie differenti di esterni, due modi diversi di interpretare il ruolo ma mostrano la stessa efficacia ai fini del gioco. Il bosniaco è un factotum allo stato puro. Le sua accelerazioni, la sue progressioni si sposano perfettamente nello scacchiere tattico di qualsiasi squadra: partire da dietro, comporre il terzo di un tridente o addirittura lavorare da mezzala di un centrocampo a tre per lui non fa differenza. Il suo imperativo è correre per la squadra, è essere uno delle rotelle perfette della macchina Lazio. Non finisce mai sulle prime pagine dei giornali e quando lo fa diventa eroe, come il 26 maggio. Di fronte a sé ecco, invece, il suo “gemello diverso”: CUADRADO. Corsa e accelerazione non gli mancano, duttilità tattica nemmeno. Anche lui, nato terzino, può muoversi come interno nella mediana a tre, come esterno in un centrocampo a 5, ma il suo posto preferito è come terzo dente dell’attacco. Perché ha meno quantità di LULIC, ma più tecnica, più dribbling e soprattutto “vede la porta” come un attaccante. Ecco, allora, dove può svoltare del match: fare in modo che il colombiano sia costretto ad abbassarsi il più possibile fino a farlo diventare un terzino, posizione che soffre un po’. Questa è la missione di LULIC se Montella opterà per il 3-5-2. Se il tecnico viola proporrà, invece, il 4-3-3 allora il bosniaco dovrà dare man forte RADU e raddoppiare la marcatura evitando che il suo dirimpettaio colombiano possa accentrarsi. Se poi sarà 3-5-2 per ambedue le squadre allora sarà faccia-a-faccia esclusivo tra i due.

Carmine Errico
Twitter: @carmineerrico 

SENAD LULIC
Nato il 18 gennaio 1986 a Molstar in Bosnia- Erzegovina, Senad Lulic 71’,
ormai è questo il suo nome per i supporter biancocelesti, inizia la sua carriera calcistica in Svizzera nel 2003 con il COIRA e per 3 anni difende quei colori. Nel 2006 ecco la prima svolta della sua carriera: passa al BELLINZONA dove esplode nella stagione 2007-08 nella quale mette insieme 38 presenze e 11 marcature,  che permettono al team svizzero di accedere alla Super League, la Serie A elvetica. La sua ottima annata gli consente di approdare nell’estate del 2008 al Grasshoppers, con il quale gioca per due stagioni condite da 53 presenze e 10 gol prima di passare nel 2010 allo Young Boys. La formazione guidata da PETKOVIC, con la quale debutta anche in Champions League prima ed Europa League dopo, lo consacra con 44 presenze e 9 gol. E così ecco l’approdo alla LAZIO nell’estate 2011 per 3 milioni di euro, segnato da una profonda diffidenza della tifoseria biancoceleste che non conosce le qualità del bosniaco. Ma LULIC conquista la fiducia dell’ambiente giocando con tanto cuore e mettendo a segno anche 4 gol in 38 gare. Con l’arrivo di Petkovic sulla panchina della LAZIO per la stagione 2012, la sua carriera prende la svolta decisiva. Per il tecnico è praticamente intoccabile e diventa insostituibile nello scacchiere tattico del 4-1-4-1 disegnato dall’allenatore bosniaco. Il 26 maggio del 2013 al minuto 71’ diventa Mister Coppa Italia con quel gol realizzato alla Roma e da quel giorno la sua vita cambia radicalmente. Quest’anno un totale di 27 presenze, 2 gol e 1 assist. 

Juan Guillermo Cuadrado Bello
Nato a Necocli il 26 maggio 1988,
il calciatore colombiano muovi i suoi primi passi nel settore giovanile dell’Atletico Uraba, prima di essere acquistato dall’Indipendiente Medellin nel 2007, squadra con la quale fa i il suo esordio nel mondo professionistico nel 2008. Nel luglio del 2009 l’UDINESE lo acquista e lo porta in Italia esordendo nella Serie A il 1° novembre. In quella stagione mette assieme 11 presenza senza lasciare il segno, anche perché spesso subentra a partita in corso. L’anno successivo va peggio: al temine della stagione solo 9 presenze con la maglia bianconera. Nella sessione di mercato del 2011 passa in prestito al Lecce con il quale trova la prima rete in Serie A, ma soprattutto trova continuità di prestazioni e di gioco. È ottima la sua stagione, la prima da titolare: 3 presenze, 3 gol, 2 assist e vince il premio per il giocatore ad aver fatto più dribbling in Serie A. Le sue performance non bastano, i salentini retrocedono e lui torna all’Udinese. Ma il 23 luglio 2012 passa alla Fiorentina in prestito oneroso di un milione di euro e diritto di riscatto della metà a 5. 36 presenze, 5 gol e 7 assist nel suo primo anno viola convincono la società toscana a esercitare il diritto di riscatto della metà a giugno 2013. Quest’anno si sta confermando a ottimi livelli: un totale di 29 presenze, tra coppe e campionato, 8 reti e 6 assist.


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