Mercato. Lazio sotto attacco 'mediatico': i casi Milinkovic e Immobile

Pubblicato 
sabato, 30/06/2018
Di
Redazione
Tempo di lettura: 2 minuti

Parole, parole, parole da calciomercato. I media di settore, già da un mese, sono tornati a scatenarsi intorno alla fase più delicata dell'anno, quella che consiste nel far emergere nuovi nomi che addetti ai lavori e tifosi leggeranno con curiosità ed attenzione su siti e giornali. La fonte, la verifica e ovviamente la fortuna faranno il resto: magari, quelle identità potrebbero tramutarsi in addii veri e propri o arrivi da festeggiare. Si tratta di un lavoro assai complesso, certo, ma il bello del calciomercato è proprio questo: permettere ai tifosi di immaginare, sperare e sognare scenari futuri.

LEITMOTIV MILINKOVIC - Quando a leggere i quotidiani sono i tifosi della Lazio, però, il sogno rischia di tramutarsi in incubo. I media sembrano aver messo in atto strategie ai danni dei biancocelesti, i cui campioni sono finiti nel tritacarne del mercato estivo sin dagli albori. Così i big di Inzaghi si ritrovano a riempire le pagine dei quotidiani che li vedono, ben presto, lontani da Roma. A partire dal leitmotiv che si ripete da settimane: Milinkovic-Savic vicino alla Juventus. I bianconeri spingono, con buona pace dei giornali piemontesi (e non solo), per portare alla corte di Allegri il centrocampista serbo. E come se non bastasse estrapolano una dichiarazione, o meglio un parere del ragazzo impegnato ai Mondiali (ergo lontano da Roma) per caricare fino all'eccesso la realtà dei fatti. Che, però, è ben diversa: la cifra che accontenterebbe il patron Lotito continua ad andare oltre i 140 milioni, numeri che non sembra voler spendere la Juventus. Ma come se non bastasse, al clamore mediatico per il colpo di mercato estivo bianconero, si aggiunge anche quello del Milan. Società in estrema difficoltà, dopo la sentenza della Uefa, che sul mercato fino a ieri non aveva mosso alcun passo.

LA BOMBA IMMOBILE - Nelle ultime ore, invece, ecco spuntare la notizia, casualmente legata al bomber di casa Lazio, Ciro Immobile. A nulla valgono le parole dell'attaccante partenopeo che hanno chiarito ogni dubbio già nei giorni scorsi: "Sto bene a Roma". Per la tutela degli interessi di un big club, è sempre pronta una parte di stampa libera ad intervenire a sostegno. Ecco che, così, il tifoso laziale si ritrova a dover essere bombardato da notizie che raccontano di clamorose - possibili - cessioni. Si sa chiaramente che, rispetto ai bianconeri e ai rossoneri, i numeri dei supporters capitolini sono decisamente a sfavore di questi ultimi. "Ho fatto 41 gol stagionali, ci sta che il mio nome venga accostato ad altre squadre, ma io sono sereno e non vedo l'ora di ricominciare", ha aggiunto il napoletano. E ad oggi, fanno eco le parole del presidente della Lazio che a Soriano del Cimino chiarì: "Io non ho messo in vendita nessuno, ho rifiutato un'offerta da 110 milioni". Il mestiere del giornalista è complesso, basato sì sulla libertà d'informazione e di critica, ma limitato dall'osservanza delle norme di legge dettate a tutela della personalità altrui. Inderogabile è il rispetto della verità sostanziale dei fatti, basati sulla lealtà e sulla buona fede, fattori che oggi troppo spesso vengono sminuiti. Napoleone Bonaparte scriveva: "C’è da avere più paura dei giornali ostili che di mille baionette". Anche ad un secolo di distanza, come dargli torto...

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