PAROLO vs EKDAL. Lo stacanovista sfida il cannoniere sardo: centrocampisti goleador attesi all'anno della consacrazione

Pubblicato 
sabato, 01/11/2014
Di
Redazione
Tempo di lettura: 3 minuti

LAZIO-CAGLIARI, IL FACCIA A FACCIA - Non c'è spazio per rimuginare sul pareggio un po' amaro arrivato al 'Bentegodi' contro il VERONA. Lunedì sera all'Olimpico di Roma arriva il CAGLIARI di ZEMAN nella decima giornata di campionato, quella prima della sosta per le Nazionali. La sfida senza dubbio è assai promettente in termini di gol, da una parte il terzo miglior attacco del campionato (la Lazio) e dall'altra una squadra del boemo (e questo già basterebbe), per di più in ottima forma e reduce da due poker nelle ultime tre trasferte. Entrambe le formazioni possono contare su un reparto, quello del centrocampo, decisamente fruttifero anche e soprattutto grazie alle reti messe a segno da Marco PAROLO e Albin EKDAL.

PAROLO vs EKDAL. Centrocampisti goleador attesi all'anno della consacazione
Lazio e Cagliari, Pioli e Zeman un punto in comune ce l'hanno e anche importante: i gol dei centrocampisti. Per i sardi sono sei le reti arrivate da questo reparto, ben nove per i biancocelesti. L'ex mezzala del Parma, arrivata in estate nella Capitale ha già gonfiato la rete in tre occasioni in questa stagione, contro Bassano Virtus, Cesena e Palermo, mostrando una completezza di soluzioni e repertorio davvero invidiabile. Di testa, di girata in mischia e in inserimento, l'azzurro si sta confermando molto presente in zona gol e soprattutto letale. Parolo non è mai mancato in nessuna delle 10 apparizioni ufficiali della Lazio in questa stagione (compreso il match di Coppa Italia), sempre in campo e mai sostituito nei 961 minuti giocati dalla formazione di Pioli. Insomma un vero e proprio stacanovista, Parolo si è preso il posto da titolare e non l'ha più mollato, fondamentale in fase di rottura e recupero palla, dote questa mostrata probabilmente un po' a sorpresa. Il centrocampista ex Cesena è diventato in fretta l'uomo imprescindibile del suo mister, così come lo era per Donadoni in gialloblu. E' vero, sbaglia molto nei passaggi e nelle verticalizzazioni, così come è anche normale quando i tentativi di giocata sono numerosi e la percentuale di errore sale. La sua vera qualità però è senza il pallone, un'arma in più sui calci piazzati con le sue imbucate, ma la sua importanza si è rivelata fondamentale soprattutto in fase di interdizione (secondo dei centrocampisti laziali per media palle recuperate a partita, solo dietro a Biglia), alternandosi con l'argentino nell'arretrare quasi come difensore aggiunto quando si tratta di soffrire un po'. Un giocatore completo che mancava e non poco alla Lazio, un vero e proprio colpo della dirigenza capitolina che già si sta fregando le mani. Dall'altra parte c'è il capocannoniere del Cagliari, Albin EKDAL, che come Sau ha messo a segno ben quattro gol in campionato. C'è anche da dire che lo svedese ha vissuto forse la giornata più bella della sua carriera da calciatore sfoderando addirittura una tripletta nella vittoria dei sardi per 4-1 a 'San Siro' contro l'Inter. Contro i nerazzurri aveva segnato il suo primo gol in Serie A con la maglia del Siena, seconda squadra bianconera di Ekdal dopo l'approdo in Italia alla Juventus nel 2008 dagli svedesi dell' IF Brommapojkarna. Inizialmente aggregato alla Primavera juventina con cui conquista anche un Torneo di Viareggio, debutta poi in prima squadra esordendo anche nelle qualificazioni di Europa League. Lo svedese ha vissuto una carriera in crescendo, passando in prestito prima alla Robur, poi in comproprietà al Bologna (poi alle buste di nuovo alla Juve) e infine al Cagliari, che dopo un anno ne rileva anche la seconda metà del cartellino nel giugno 2012. La scorsa stagione per Ekdal è stata costellata da due infortuni molto fastidiosi che lo hanno ostacolato, non facendolo andare oltre le 22 presenze. Dotato di inserimento e di un bel tiro anche da fuori area, ora Ekdal si sta rifacendo con gli interessi, è uno degli uomini di fiducia di Zeman, come lo era anche dei vari Lopez e Pulga, e ora non vuole fermarsi, far male alla Lazio e proiettarsi come uno dei migliori centrocampisti in Serie A.

I PRECEDENTI - Quello di lunedì sera sarà il settimo incrocio tra Ekdal e la Lazio e fino ad ora il bilancio è decisamente in negativo per lui. Un pareggio (con la maglia del Siena), una vittoria (con la cassacca del Bologna) e ben quattro sconfitte (tutte con la maglia del Cagliari). Il primo vero incrocio del centrocampista svedese e la formazione biancoceleste risale però al 17 febbraio 2009, agli ottavi di finale del Torneo di Viareggio, la massima competizione europea della categoria Primavera: il match tra Juventus e Lazio si conclude 2-2 ai tempi regolamentari, ma ai rigori a spuntarla sono i bianconeri, grazie agli errori laziali di Cavalieri, Di Mario e Cavanda (avevano segnato invece Tuia, Kozak, Luciani e Sciamanna) e alle marcature juventine dal dischetto proprio di Ekdal (il secondo penalty), Immobile, Marrone, Iago e D'Elia. 

Francesco Iucca

TWITTER: @francescoiucca

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