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ESCLUSIVA. DI CARLO: “Con lo spirito di squadra giusto vengono fuori le qualità importanti della LAZIO. Contatti? Nessuno, ma ho grandi motivazioni”

ESCLUSIVA LAZIONEWS.EU – Il tecnico aggiunge: “I biancocelesti hanno tanta qualità, son un bel mix di giovani e di esperti, servono solo certezze. Crisi? Basta trovare una vittoria e continuità di risultati”…

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di carlo

ESCLUSIVA LAZIONEWS.EU – L’avventura di Vladimir PETKOVIC alla LAZIO sembra essere giunta ormai ai titoli di coda. La LAZIO è in crisi di risultati e di gioco e da tempo, ormai, LOTITO e TARE stanno pensando a un suo sostituto che potrebbe arrivare a Formello a Natale. Decisive saranno le prossime due gare, ma in caso di sconfitta interna contro il Livorno il cambio di gestione potrebbe avvenire già lunedì. In pole position rimane la soluzione interna targata BOLLINI, ma ogni giorno la rosa dei possibili sostituti aumenta. Un altro dei nomi caldi è quello di MIMMO DI CARLO, non a caso presente sugli spalti dell’Olimpico di TORINO, che ha analizzato con attenzione la prova dei biancocelesti. L’ex mister della SAMPDORIA e del CHIEVO VERONA potrebbe essere il nome giusto per trasmettere quella grinta che ultimamente sembra mancare ai biancocelesti. La critica principale che la squadra di PETKOVIC sta ricevendo in questo periodo è la mancanza di un forte spirito di gruppo, spirito di squadra che è sempre stata la base dell’idea del calcio di DI CARLO. Per analizzare la crisi della LAZIO, LAZIONEWS.EU HA CONTATTATO IN ESCLUSIVA DOMENICO DI CARLO. Queste le sue parole.

Ha assistito all’ultimo match della LAZIO a TORINO, in cui i biancocelesti hanno subito l’ennesima sconfitta dopo una prestazione non certo positiva. Qual è la sua analisi del match?
“È difficile giocare contro il Torino perché è una squadra che si chiude bene e riparte sfruttando gli spazi che lascia l’avversaria. La LAZIO ha affrontato un primo tempo in cui poteva far meglio perché i biancocelesti non riuscivano ad accorciare bene sugli avversari e hanno perso un po’ le distanze. È stato un primo tempo affrontato con ritmi troppo bassi, mentre nella ripresa la LAZIO, cambiando modulo e mettendo Hernanes dietro a Perea, ha trovato più uno contro uno e ha iniziato a macinare gioco e a sfruttare meglio le qualità che ha. Meritava assolutamente il pari, ha fatto tanti cross in area di rigore ed è mancato solo quel colpo vincente che di solito la LAZIO ha dimostrato di avere”

Che la LAZIO sia in crisi non c’è dubbio. La difesa subisce troppi gol, il centrocampo gioca troppo in orizzontale e l’attacco fa fatica a trovare la via del gol. Come si viene fuori da questa empasse? Basterà, come dicono i media, il ritorno di BIAVA e KLOSE per rialzare la LAZIO?
“Bisogna trovare i giocatori importanti ma bisogna soprattutto lavorare sul campo. Questo aspetto, cioè la cultura del lavoro quotidiano, l’allenatore e la LAZIO hanno dimostrato di averlo. Questa cultura del lavoro spesso ha dato quella spinta e quelle soluzioni in più che la LAZIO ha. Basterebbe ritrovare con una vittoria quell’atteggiamento che può fare la differenza in questo momento. È importante il rientro di alcuni calciatori perché ti dà più soluzioni, ma quello che è più importante è il lavoro quotidiano”

Uno dei giocatori più criticati è BIGLIA, il fiore all’occhiello della campagna acquisti della LAZIO. Cosa sta succedendo all’argentino?
“Non è sempre e solo questione di un uomo se non riesci a rendere al 100%, ma è una questione di atteggiamento di squadra. Ora la squadra non si esprime al 100% e probabilmente Biglia non riesce a dimostrare le qualità che ha. È sempre una questione di squadra”

Secondo lei, quindi, la crisi della LAZIO è un problema mentale e di squadra, non di singoli o tattico?
“Non lo so. Non posso saperlo io. Dico solo che la qualità dei singoli viene fuori quando c’è un atteggiamento di squadra importante. Se c’è lo spirito di squadra giusto vengono fuori le qualità importanti che ha la LAZIO. Serve trovare continuità di risultati e la vittoria che ti fa fare la differenza da un punto di vista mentale”

Durante la partita con il Torino, mister Petkovic ha cambiato almeno 3 moduli: è partito con un 4-1-4-1, è passato al 4-2-3-1, ha chiuso con il 4-2-4 e si sono visti sprazzi di 3-4-3. È vero che la duttilità tattica è un pregio ma non pensa che generi troppa confusione negli uomini?
“Quando hai giocatori di qualità come li ha la LAZIO, puoi fare svariati moduli e creare diverse situazioni per cercare di arrivare a pareggiare o vincere le gare. Domenica Petkovic ha tentato di cambiare la gara provando ad arginare la difesa del Torino giocando sui lati e aggirardola sulle vie esterne infatti sono arrivati molti cross e tanti angoli. Se trovi una squadra chiusa e stretta come il Torino devi giocare sugli esterni. L’idea di cambiare uomini e moduli per arginare la difesa granata penso sia stata una lettura tattica positiva. È mancata la concretezza per un metro, per un tiro parato o andato fuori ma tatticamente la lettura della partita è stata giusta”

I nuovi faticano a trovare spazio: crede che i vari Biglia, Anderson, Perea, Novaretti siano giocatori da LAZIO o crede siano stati un po’ sopravvalutati?
“Parto sempre da un presupposto importante: si parte da un gioco di squadra. Se c’è un gioco di squadra e l’atteggiamento è propositivo e aggressivo e i ritmi si alzano penso che anche i nuovi, che comunque hanno bisogno di tempo, ne giovano e si vedono cose positive. Quando invece c’è un momento di appannamento e di difficoltà probabilmente si va a pensare che possano essere giocatori poco adatti. Non è così perché se la LAZIO li ha scelti avrà avuto i propri motivi. È importante avere una rosa con tanti giocatori di qualità e doppi giocatori per ogni ruolo. In più sono anche giocatori che possono ricoprire diversi ruoli in diversi moduli. I calciatori hanno, però, bisogno di certezze. Più certezze hanno su cosa fare in campo, più rendono anche a livello psicologico. Non contano i moduli, ma se sanno come devono muoversi in campo e cosa fare” 

Giovedì c’è la sfida di Europa League contro il Trabzonspor. Può essere una gara importante per acquisire un po’ di fiducia o è una sfida che non servirà a molto? È più un “peso” disputarla o un’occasione da cogliere per i biancocelesti? Lei che partita si aspetta?
“Tutte le partite sono importanti. È chiaro che essere già qualificati è un vantaggio e puoi far giocare chi ha disputato meno gare e dargli un maggiore minutaggio. Ma può essere importante fare bene per avere un’iniezione di fiducia utile per la sfida di domenica contro il Livorno. Se vinci affronti le gare con uno spirito diverso e le vittorie possono portare un po’ di freschezza mentale e umorale aiutando la crescita dell’autostima. È più un’occasione da cogliere che un “peso”, anche se sarà difficile in quanto credo che la LAZIO sia più proiettata per la sfida contro il Livorno. Ma è una gara che va rispettata perché è di livello europeo e non ci si può permettere di pensare di giocarla a basso ritmo”.

Insomma come la vede la LAZIO?
“Spero possa fare risultato e riprendersi il prima possibile. La LAZIO ha giocatori di qualità, è un bel mix di giovani e di esperti, servono solo certezze. Sono duttili e con loro si può fare tutto, modificando la squadra in relazione alla partita” 

Lei è pronto per tornare ad allenare?
“Certo, sono pronto, prontissimo. Ho grandi motivazioni  e determinazione per ripartire e per fare bene”

È stato contattato dalla LAZIO?
“No, aspetto l’opportunità giusta per tornare ad allenare”

Carmine Errico
TWITTER: @carmineerrico

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