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ESCLUSIVA LN, Orsi: “Girone non semplice in EL. Se si sono persi tutti i match clou c’è un motivo”

ESCLUSIVA LAZIONEWS.EU – L’ex portiere biancoceleste ha commentato l’inizio deludente della squadra di Pioli: “Serviva un elemento di esperienza, come Balotelli o Eder…”

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ESCLUSIVA LAZIONEWS.EU – Le urne di Montercarlo non sono state particolarmente benevole nei confronti della Lazio che, inserita nel gruppo G dell’Europa League, dovrà affrontare gli ucraini del Dnipro, i francesi del Saint-Etienne e i norvegesi del Rosenborg.

Per commentare l’esito dei sorteggi, Lazionews.eu ha intervistato in esclusiva l’ex portiere biancoceleste Nando Orsi, ora commentatore per ‘Mediaset Premium’.

“Secondo me quello in cui è stata inserita la Lazio è tutt’altro che un gruppo semplice. Ho avuto modo, lo scorso anno, di seguire da vicino e commentare le sue avversarie: sono tutte squadre di livello internazionale. Il Dnipro ormai lo conosciamo: temibile a livello tecnico e con tanta esperienza nelle Coppe. La scorsa stagione è arrivato in finale di Europa League e questo la dice lunga sul quanto tengano a queste competizioni. Tra l’altro, in Ucraina, non si troveranno di certo temperature gradevoli. Stesso problema col Rosenborg, squadra molto fisica: i biancocelesti si dovranno preparare da questo punto di vista, anche perché a novembre farà davvero molto freddo in Norvegia. Infine il Saint-Etienne: i transalpini non vanno assolutamente sottovalutati. Non è un caso che l’Inter abbia faticato non poco contro di loro lo scorso anno. Per tutte queste ragioni, ci sarà da sudare e non poco per qualificarsi, specie se vedremo una Lazio come quella vista l’altra sera contro il Leverkusen.

SINDROME DEL PERDENTE? – “Non ritengo sia un caso se si siano mancati finora praticamente tutti gli obiettivi: dai derby dello scorso anno, il primo pareggiato dopo un doppio vantaggio e il secondo perso, fino all’eliminazione per mano dei tedeschi nei preliminari di Champions, passando per le sconfitte nelle finali di Coppa Italia e Supercoppa. Pioli ha chiaramente le sue responsabilità, ma c’è da fare un discorso più articolato. Stimo molto Stefano, secondo me ha fatto e sta facendo benissimo. Il terzo posto dello scorso anno lo testimonia. Quel che però non dovrebbe mai fare la sua squadra, a mio avviso, è cambiare modo di giocare in certe partite ‘clou’. Meglio perdere rimanendo coerenti alla propria filosofia di gioco, anche perché secondo me la Lazio ha fatto vedere davvero un bel calcio. Detto questo, penso che tali risultati deludenti siano il frutto di una serie di fattori, tra cui il principale è la mancanza di elementi di esperienza e personalità nella squadra. I Kisnha, i Milinkovic-Savic vanno benissimo. Insieme a loro però, sarebbe dovuto arrivare almeno un calciatore di maggiore carisma per reparto. Io, ad esempio, in avanti avrei visto bene uno come Balotelli o Eder. Vedremo se qualcuno arriverà in questi ultimi giorni di mercato”.

C.M.

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