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Piscedda: “Colpa dei giocatori, serve gruppo compatto” (VIDEO)

ESCLUSIVA LAZIONEWS.EU – L’ex biancoceleste: “Il tifo laziale motore per la squadra…”

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Pubblicato il 15-12-2015 alle ore 10:30

ESCLUSIVA LAZIONEWS.EU – Fu memorabile per tutti i tifosi biancocelesti il 5 luglio 1987 quando contro il Campobasso, Massimo Piscedda effettuò un cross per Poli che di testa portò la Lazio alla salvezza dal baratro della C. In esclusiva ai microfoni di Lazionews.eu è stato intervistato proprio lui, Piscedda, uno dei grandi ex di Fascetti, che commenta il momento negativo che sta vivendo la squadra biancoceleste.

Siamo in un momento abbastanza complicato di questa Lazio, da osservatore esterno quali le sembrano le principali cause di questa crisi?

“Io direi che prima di parlare di crisi aspetterei un attimo. Chiaramente la Lazio non sta giocando bene, non è quella dello scorso anno però per arrivare a definire una crisi secondo me ci vogliono, speriamo di no, risultati ancora negativi. Io credo che la Lazio possa riprendere il cammino interrotto nelle ultime giornate.”

In questi casi l’allenatore è sempre il capro espiatorio?

“L’allenatore è pagato anche per questo, purtroppo è sempre condizionato e attaccato. La sua vita corre in parallelo ai risultati e purtroppo quando non ci sono è il primo responsabile per la stampa o per i tifosi, però io dico che sono sempre i giocatori che vanno in campo. L’allenatore sicuramente ha delle responsabilità, e parlo in generale quando le cose vanno male, però credo che i principali responsabili siano sempre i giocatori.”

Questo tipo di clima anche sugli spalti da che cosa dipende e soprattutto quanto influisce?

“Dipende non lo so perchè ognuno ha le sue ragioni, io non mi sento capo popolo quindi non dirò di andare allo stadio a prescindere. Io credo che se il tifoso laziale non va allo stadio ha comunque le sue ragioni quindi sono da rispettare. E’ chiaro che uno stadio pieno è sempre meglio di uno stadio che non lo è, poi il tifo della Lazio è sempre stato un motore trainante per chi andava in campo quindi io spero che anche questo problema si risolva al più presto.”

Secondo lei dove si può intervenire a gennaio?

“Non lo so, io non credo molto al mercato di gennaio perchè il cosidetto mercato riparatorio alla fine ti fa cercare dei giocatori che poi non ti risolvono i problemi che hai. Chiaramente se c’è qualche giocatore importante è il benvenuto, ma credo che a gennaio non ci siano in giro quindi è meglio far forza su quello che hai e ricompattare il gruppo e tirare avanti fino alla fine del campionato.”

Per quanto riguarda invece il settore giovanile, si cerca più il talento che viene dall’estero. Da che cosa bisogna ripartire?

“Talento è una parola importante perchè la cosa fondamentale per un addetto ai lavori è  nella scelta e non tutti ne sono capaci. Per quanto riguarda il patrimonio giovanile italiano, secondo me è molto vasto, c’è tantissimo materiale umano da poterci lavorare quindi non bisogna sempre a tutti i costi cercare all’estero quello che puoi trovare se apri gli occhi e vedi, perchè c’è gente che guarda ma non riesce a vedere. Secondo me se si riesce a vedere i patrimoni stanno in Italia.”

  Glenda Fei e Francesco Iucca

 

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