SERBIA-ALBANIA. CANA parte al contrattacco: "Se la Uefa non cambierà idea ci rivolgeremo al TAS"

Pubblicato 
sabato, 25/10/2014
Di
Redazione
Tempo di lettura: 3 minuti

NOTIZIE LAZIO - Era atteso per oggi il verdetto in relazione ai fatti di Serbia-Albania a Belgrado lo scorso 14 ottobre, con i biancocelesti che tremavano per un'eventuale squalifica di CANA.

25/10

AGGIORNAMENTO ORE 11.15 - L'ALBANIA non ci sta ed esprimono la loro insoddisfazione per voce del loro capitano, Lorik CANA: "Se la UEFA non cambierà idea, ci rivolgeremo al Tas (il Tribunale Arbitrale dello Sport di Losanna) per difendere i nostri diritti fino alla fine. Era impossibile continuare a giocare", dichiara il difensore a gazetaexpress.com dove ha parlato anche il compagno biancoceleste Etrit BERISHA: "Accetto il verdetto anche se non me l'aspettavo viste le precedenti dichiarazioni di UEFA. Per noi è una decisione molto difficile da accettare, per la violenza, il razzismo e tutto ciò che è accaduto sul campo quella sera. Speriamo di ottenere giustizia almeno in secondo grado".

24/10

AGGIORNAMENTO ORE 12.30 - La decisione dell'Uefa a proposito dei fatti di Serbia-Albania ha lasciato una certa perplessità in molti addetti ai lavori, così come un forte amaro in bocca soprattutto per quanto riguarda gli albanesi. Era atteso anche un verdetto in relazione alla posizione di Lorik CANA, che però non è arrivato, come aveva auspicato anche il ds della Lazio Tare qualche giorno fa. Per fare ulteriore chiarezza sulla vicenda relativa al difensore biancoceleste, per il quale si temeva una squalifica, la redazione di Lazionews.eu ha contattato in esclusiva il commissario tecnico dell'Albania Gianni DE BIASI: "Questa decisione è assolutamente ingiusta, c'è ben poco da dire. Se faremo ricorso? Mi pare ovvio. Non è arrivata alcuna squalifica per CANA? E ci mancherebbe altro! Sarebbe stata un'altra mazzata, ma comunque mi sento di escludere un'eventuale decisione in questo senso.

Francesco Iucca

AGGIORNAMENTO ORE 10 - E' arrivata la sentenza dell'Uefa, ma non è quella che tutti potevano aspettarsi. Come su legge sul sito ufficiale 'uefa.com' e riportato dal portale albanese 'panorama-spor.com', il massimo organismo calcistico europeo, in relazione ai fatti di Serbia-Albania, ha deciso di assegnare la vittoria a tavolino per 3-0 in favore dei padroni di casa serbi con 100 mila euro di multa ad entrambe le federazioni. I tre punti che derivano però sono annullati da una penalizzazione, ancora di tre punti, in classifica. A questo si aggiunge l'obbligo di giocare a porte chiuse per le prossime due partite: riconosciuta la colpa da parte dell'Albania di non aver voluto tornare in campo dopo la sospensione della gara al 42' del primo tempo. Il ct delle 'Aquile' Gianni DE BIASI, tramite la sua pagina Facebook, non ha fatto attendere il suo, amaro, commento: "Sono deluso per una sentenza che non ci dà giustizia! Capisco la Commissione ma credo che sia difficile per noi accettare un verdetto che ci vede sconfitti su tutti i fronti!!! Ci hanno tolto anche quello che avevamo guadagnato sul campo! Cosa doveva succedere di più?". 

23/10

AGGIORNAMENTO ORE 20.30 - Scende in “campo” Lorik CANA: il capitano dell’Albania ha mandato un video all’emittente televisiva  albanese RTK indirizzato però alla Uefa. Ecco il testo del suo messaggio: "Mi aspetto che per gli albanesi venga concessa la decisione giusta. Parlo in merito agli eventi che si sono verificati a Belgrado: speriamo che ci venga concessa la vittoria per 3-0 a tavolino e una punizione per la parte avversa (la federazione serba, ndr). Ma sappiamo che le autorità competenti hanno la situazione in mano. Noi abbiamo presentato tutti i materiali alla Uefa necessari alla Uefa perché sono stati informati male. Ora che hanno visionato anche la nostra documentazione spero che prenderanno la giusta decisione”. Il difensore della Lazio ha poi sottolineato che a determinare la sospensione della gara è stato il lancio di materiale pirotecnico in campo da parte dei tifosi serbi.

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AGGIORNAMENTO ORE 16.18 - Infatti, come riporta globapost.com, l'udienza sarebbe dovuta iniziare intorno alle ore 14, ma l'enorme mole di documenti presentati dalle due federazioni ha indotto la Uefa a posticipare la sentenza alla giornata di venerdì. Come riferisce il portale, la commissione, presieduta dall'austriaco Thomas Partl (affiancato dai deputati Jacques Antenen, Sandor Berzi, Jim Stjerne Hansen, Tomas Gea, Rudolf Repka ,James Shaw, Joel Wolff e Hans Lorenz), sarà chiamata a giudicare su quanto accaduto a Belgrado lo scorso 14 ottobre. Le sanzioni potrebbero essere comminate ad entrambe le nazionali: si va dalle possibili multe alla chiusura parziale degli stadi durante i loro match, fino al divieto di trasferta per i sostenitori per una o più gare, o anche l'esclusione a titolo definitivo dai tornei. Sul capo della Serbia pende la responsabilità dell'organizzazione e della sicurezza della gara, mentre l'Albania dovrà rispondere del rifiuto dei giocatori a tornare in campo che la stessa federazione, però, nega. Domani verrà scritta la parola fine su questa vicenda. 

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