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DI PADRE IN FIGLIO

DI PADRE IN FIGLIO. PAGLIA: “Una grande serata nonostante qualcuno ha cercato di sminuirla…”

“Spero che quando sarà il momento degli abbonamenti e si troverà con un pugno di mosche, senza i proventi dell’Europa League, si renderà conto che forse è il caso di prendere in considerazione l’ipotesi di togliere il disturbo”…

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DI PADRE IN FIGLIO – Era da molto tempo non si vedeva una serata così all’Olimpico: uno stadio interamente pieno che sprizzava lazialità da ogni poro. Una serata alla quale ha partecipato anche Guido PAGLIA, ex responsabile delle relazioni esterne della LAZIO all’epoca di CRAGNOTTI, con molto trasporto. E, a quasi ventiquattro ore di distanza, ha preso la parola ai microfoni di Radio Sei per raccontare le emozioni che ha provato: Mi ha colpito quanti ex giocatori abbiano accettato l’invito e si siano riconosciuti laziali, penso ad esempio a Pinzi, hanno sentito la lazialità. E’ impossibile che una persona sola non ce l’abbia e debba essere in grado di determinare il nostro destino. Una frecciata neanche tanto velata: il destinatario è il presidente LOTITO, oggetto della contestazione dei tifosi biancocelesti: Lotito ha convocato una riunione a Formello alle 7 affinché gli inservienti non potessero andare allo stadio. I tesserati presenti non indossavano la divisa ufficiale ma erano in borghese. Poi la scelta di questa data per la presentazione delle maglie. Ha tentato in tutte le maniere di sminuire l’evento, spero che quando sarà il momento degli abbonamenti e si troverà con un pugno di mosche, senza i proventi dell’Europa League, si renderà conto che forse è il caso di prendere in considerazione l’ipotesi di togliere il disturbo”. Da un presidente ad un altro, PAGLIA sposta poi la mira su CRAGNOTTI: Era più sconvolto di me, diceva che non era possibile portare all’Olimpico tutta questa gente. Ho dovuto forzare la mano per farlo venire, pensava si potesse equivocare la questione con l’attuale situazione presidenziale. Si è commosso anche lui, era ammutolito. La gente scendeva dalle macchine bloccate nel traffico per fare le foto con lui. Tuttavia non pensa minimamente a un ritorno, ha cose più importanti da seguire”.

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