Belleri: "Sulla carta non c'è paragone tra Lazio e Bologna"

Pubblicato 
venerdì, 11/02/2022
Di
Arianna Botticelli
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Tempo di lettura: 2 minuti

LAZIO BOLOGNA INTERVISTA BELLERI - 38 presenze e 2 gol in maglia biancoceleste, 6 gettoni con quella rossoblu. Raggiunto dai microfoni della radio ufficiale biancoceleste, Manuel Belleri, in qualità di doppio ex della sfida, ha presentato la sfida tra Lazio e Bologna.

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Lazio - Bologna, l'analisi di Belleri

"Bologna? È una squadra difficile da affrontare, Mihajlovic sta facendo bene. Ha delle individualità importanti. La Lazio dopo San Siro può affrontare la partita nel migliore dei modi e può venire anche fuori da tutte queste critiche. Tempi di preparazione? A livello fisico è importante il recupero, se vuoi guardare il lato positivo dopo la prestazione a San Siro hai la possibilità di resettare tutte le critiche e di riscattarti subito. L’aspetto tecnico farà la differenza, non c’è paragone sulla carta tra Lazio e Bologna”.

Su Mihajlovic

“Io ero andato a Bologna in prestito sei mesi e avevo lui come allenatore. Vedevi già le qualità importanti, poi non devo raccontare io la storia di Sinisa. L’aspetto che veniva a mancare era l’esperienza, un conto essere un calciatore importante un conto gestire 24 giocatori”.

Belleri torna su Milan - Lazio

“Ho visto la partita, è stata particolare. Non mi aspettavo un risultato così considerando le prestazioni che ha fatto la Lazio ultimamente, la partita si è incanalata in modo sfavorevole. Prima della partita era difficile immaginare un risultato così, il primo gol è stato particolare poi dopo finisci 3 a 0 il primo tempo e tutto diventa più difficile. Il Milan è una squadra tosta. Primo gol? A vederlo così è un gol molto banale. È un lancio di 35 metri quasi innocuo dove la difesa la maggior parte delle volte scappa via. Invece la difesa è rimasta ferma, è un comportamento molto strano dettato dalla confusione di alcune cose che vengono dette dall’allenatore, un metodo di difendere che vorrebbe l’allenatore e l’interpretazione di alcuni giocatori. Bastava scappare cinque metri indietro e stoppavi la palla. È un po’ di confusione tra quello che vorrebbe l’allenatore e il bagaglio che hanno i calciatori, altrimenti non ti spieghi di un errore così banale”.

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