Oddi: “I miei derby pieni di adrenalina. E quella scommessa con Chinaglia…”

L’ex difensore biancoceleste, Giancarlo Oddi, ha concesso un’intervista al Corriere dello Sport. Argomento principale, ovviamente, il derby Lazio Roma in programma stasera. Ecco le sue parole.

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Oddi e il derby: l’intervista all’ex difensore in vista di Lazio Roma

Il vincitore dello scudetto del 1974 con la maglia biancoceleste ha ripercorso la sua storia e i suoi derby “I miei derby erano tutti uguali, tutti decisivi. Tutti nella testa con settimane di anticipo e pieni di adrenalina”.

Le serate e le vigilie passate con Chinaglia

“Passavamo la notte della vigilia a giocare a scopa in camera. Poi io ero sfinito, gli dicevo “Giò, dai, spegniamo, domani c’è il derby”, lui s’incazzava, sbatteva le carte e s’infilava nel letto”.

Oddi sul derby al quale è più legato

“Novembre 1972, mi pare il 12. 85mila spettatori all’Olimpico. Lazio e Roma appaiate in testa alla classifica dopo cinque giornate di campionato. Chinaglia mi aveva detto che se avessimo concesso un gol mi avrebbe ‘salutato’. In quella partita io non solo annullo Mujesan, ma avvio l’azione del gol decisivo servendo proprio Chinaglia. Vinciamo 1-0. Esaltante”. “Il mio tifo nasce nel quartiere giallorosso del Tufello grazie a zio Mario, che mi portava al Flaminio per le partite della Lazio: quando c’era il derby se non vincevo non potevo uscire di casa”.

Oddi sugli allenatori avuti e affiancati

“Maestrelli sentiva i derby ma si teneva tutto dentro e pensava soltanto al bene della squadra”. “Con Fascetti, invece, l’impresa del meno nove è rimasta nella storia: Eugenio radunò la squadra e disse: “Chi vuole rimanere rimanga, chi vuole andarsene è libero di andarsene”. Non si mosse nessuno e facemmo l’impresa”. Da vice di Giuseppe Materazzi invece: “La salvezza è arrivata anche con Materazzi in panchina. Con lui ho avuto un rapporto particolare. Salvammo la squadra con cinque giornate di anticipo. Poi Beppe volle andar via: mi chiesero di restare, ma eravamo troppo legati”.

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