Parolo: "Mi sento laziale, il mio idolo è Gerrard. Il rimpianto più grande? Italia-Svezia..."

Pubblicato 
domenica, 05/04/2020
Di
Redazione Lazionews.eu
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Tempo di lettura: 2 minuti

LAZIO PAROLO INTERVISTA - Il centrocampista della Lazio Marco Parolo ha rilasciato una lunga intervista a FantaMaster Tv, dove ha parlato delle sue passioni, dei biancocelesti e del suo futuro.

Lazio, Parolo parla delle sue passioni

"Seguo l’NBA, ma anche la Formula 1. Io e Immobile teniamo molto alla Ferrari, da piccolo ero grande tifoso e questa passione la porto avanti anche adesso. Il mio pilota preferito è sempre stato Raikkonen, mentre oggi il mio idolo è Verstappen. Nel basket sono da sempre fan di LeBron James, riesco poco ad apprezzare gli altri. Gara 7 del 2016 l’ho seguita in diretta con Barzagli, mentre eravamo agli Europei, e alle 6 e mezza di mattina abbiamo festeggiato per la vittoria di LeBron. Non ho mai giocato al Fantacalcio, c’è uno studio troppo approfondito dietro. Ho amici che stanno giorni interi a studiare, ci vuole troppa passione per partecipare. Do qualche consiglio ai miei amici sulla formazione della Lazio".

Sull'Italia e Euro 2016

"Dopo un Cesena-Lazio mi fermai a Roma con la mia famiglia per seguire la benedizione del Papa. E a fine giornata arrivò la prima convocazione in Nazionale. Quando sono arrivato per il primo allenamento, mi sembrava di essere un bambino nel paese dei balocchi. Mister Prandelli mi vide agitato e mi disse di godermela un po’ di più. A Euro 2016 il gruppo a fare la differenza è stato il gruppo, abbiamo costruito una grande alchimia negli anni. Mi è successo spesso in carriera, che dove c’era lo spogliatoio unito si ottenevano grandi risultati. È stato un peccato contro la Germania, avevamo le carte in regola per arrivare in finale. Il mio rimpianto più grande è quell'Italia-Svezia. Si poteva fare meglio, non dovevamo uscire. Analizzando la doppia sfida, la Svezia ha fatto un tiro in porta in due partite. Però se non costruisci i giusti presupposti, poi anche il destino ti va contro".

Sulla Lazio

"Cerco di mantenere le pubbliche relazioni con tutti. Il più simpatico forse è Radu, fa spesso uscite molto divertenti. Siamo uno spogliatoio in cui ci si diverte parecchio. Incitiamo molto Immobile a battere il record di gol di Higuain, così poi possiamo andare tutti insieme a festeggiare. Mister Inzaghi sta dimostrando giorno dopo giorno il suo valore. Lotito negli anni ha costruito qualcosa di incredibile e sta ottenendo grandi risultati. Quando ho cominciato a fare il calciatore sono sempre stato tifoso della squadra in cui giocavo. Con la città di Roma c’è un legame forte, da piccolo ero milanista ma adesso mi sento sicuramente più laziale".

Sul futuro

"Ci sto pensando perché l’età è quasi quella giusta. Mi piacerebbe rimanere nel mondo del calcio, ma staccandomi un pochino dalla routine giornaliera di allenamenti e partita. Ho una scuola calcio dove sono nato a Gallarate, non riesco a essere molto presente però quando mi è capitato di seguirli ho capito quanto è bello trasmettere qualcosa ai giovani".

Gli idoli

"Steven Gerrard è sempre stato il mio idolo, perché sapeva scivolare bene con le ginocchia quando esultava. Mi faceva impazzire, era un centrocampista completo. La prima maglia che ho avuto da bambino è stata quella del Parma, mi avevano colpito i colori gialloblu".

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