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Luis Alberto: “Voglio finire la stagione, venire alla Lazio è stata la decisione migliore della mia vita”. Sul rinnovo…

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LUIS ALBERTO LAZIO CORONAVIRUS – L’epidemia da Coronavirus sta modificando le abitudini di tutti noi. L’impossibilità di muoversi per la città e di incontrarsi gli uni con gli altri sta cambiando anche le modalità di intervistare i giocatori. Luis Alberto ne è stato testimone, intervenendo in diretta condivisa su Instagram con il giornalista spagnolo Antonio Fuentes. Il centrocampista ha risposto alle sue curiosità e alle tante domande poste dai tifosi.

Luis Alberto sul Coronavirus

“Va tutto abbastanza bene. Dopo la partita con il Bologna sono andato con il mio fisioterapista in Andalusia per curarmi. Lì c’è la mia famiglia, invece quando sono tornato a Roma sono stato un mese qui da solo. Per fortuna ho residenza in Italia e quindi con un permesso mi hanno potuto raggiungere. Hanno solo controllato la loro temperatura, ora mi tocca fare la spesa per tutti (ride, ndr). La sensazione è che a fine mese potremo iniziare ad allenarci, anche se credo in piccoli gruppi ancora. Sembra piano piano stia finendo, qui a Roma comunque siamo tranquilli. La situazione al Nord è un po’ più grave”.

Luis Alberto: “Voglio finire il campionato”

“Ogni cinque giorni cambiano opinione. Credo vogliano riprendere verso l’inizio di giugno, ma è difficile parlare di una data. Dipende tutto dall’evoluzione del virus, l’importante è che passi il prima possibile. Io voglio finire il campionato, sarebbe giusto sia per chi è in alto sia per chi è in basso. Non lo dico perché siamo secondi”.

Luis Alberto sugli allenamenti

“Senza pallone, mi tocca fare palestra. Sono stato professionale, mi sto allenando come non mai. Faccio doppie sessioni, correndo anche un po’ il pomeriggio. Sto facendo forza, si giocherà ogni tre giorni e bisogna prevenire gli infortuni. Anche la prossima stagione sarà dura con tutte quelle competizioni. Per fortuna noi siamo privilegiati, penso a mio fratello che vive in una casa piccolissima. I bambini sono quelli che si stanno comportando meglio”.

Dal Siviglia alla Lazio

“Quando ero giovane avrei dovuto fare di più. Ho tardato a fare il salto di qualità, al Siviglia non ero maturo però non ho avuto molte opportunità. Al Liverpool arrivavo dalla Serie B spagnola, il contraccolpo è stato forte. Mi ero adattato e mi sono allenato con intensità. Non ho avuto i minuti che volevo. Poi anche al Malaga ho iniziato bene, soprattutto nel pre campionato. L’anno successivo è andata meglio al Depor, è stata un’iniezione di fiducia. Mi divertivo, poi è arrivata la pubalgia. Il salto di qualità l’ho fatto alla Lazio, un club grandissimo. Venire alla Lazio è stata la migliore decisione che ho preso. Non mi conosceva nessuno, ma era colpa mia. Venivo dal Liverpool dove mi allenavo solo, poi ho cambiato mentalità con Campillo e ho fatto un salto”.

Luis Alberto sul rinnovo

“L’ho detto sempre: il Siviglia è casa mia e mi piacerebbe tornare. Ma il mio futuro è alla Lazio, è praticamente impossibile. Siamo a un buon punto per il rinnovo, credo arriverà presto ma bisogna aspettare che termini anche il discorso del Covid”.

Supercoppa italiana

“La finale di Supercoppa è stata strana, è stato il gol che ho festeggiato di meno. Giocavamo senza tifosi, urlavano solo per Ronaldo. Non c’era rivalità e la possibilità di festeggiare con la gente. C’era la mia famiglia, ma non mi ha dato la stessa adrenalina. Avrei preferito farlo in casa della Juventus, non mi è piaciuto”.

I compagni di squadra

Felipe Anderson aveva una qualità non comune. Milinkovic anche è molto bravo qualitativamente. Mi sta sorprendendo molto Correa, che conoscevo già ai tempi del Siviglia. Immobile? Non so cosa gli è successo in Spagna, ne ho parlato con lui, mi ha detto che gli è piaciuto tutto, il club, la città. Davanti a lui aveva Gameiro, era complicato. L’importante è che stia con noi, e continui a segnare 30-40 gol per stagione. Jony da quando è arrivato siamo sempre insieme. Si sta adattando, sta avendo continuità anche per l’infortunio di Lulic e credo stia facendo abbastanza bene. È un giocatore di qualità. Sergej è un fenomeno, è molto facile giocare con uno della sua categoria. Che mi regalerà Immobile se arriva a 37 gol? Gli ho chiesto un orologio e anche a Correa gli ho detto che, se avessi continuato a fare assist, mi avrebbe dovuto fare un regalo”.

Gli obiettivi personali di Luis Alberto

“L’Europeo? Era il mio momento, ma c’è un allenatore che decide. Io cerco sempre di fare il meglio possibile. Sono contento, continuo a giocare come so e cerco di vincere la Serie A. Io al Napoli? C’è già Fabian (ride, ndr). Messi o CR7? Messi, sempre Messi”. Scudetto? Dobbiamo crederci. Non dobbiamo dimenticare il nostro obiettivo principale, che è la Champions, ma non si può negare che siamo in lizza per il titolo”.

Il rapporto con i tifosi

“Con i tifosi della Roma non ho mai avuto problemi di nessun tipo per fortuna. Qui c’è una forte rivalità, più di Siviglia-Betis. Quando ci sono i nostri tifosi che ci incitano, siamo in dodici a giocare. Cambiare i fischi in applausi è molto bello. Non mi muovo molto dal quartiere dove sto, che è vicino rispetto a dove mi alleno. La citta? Conosco poco Roma”.

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