Alberto Paloschi, il "predestinato" in cerca del riscatto

Pubblicato 
sabato, 31/12/2016
Di
Redazione
Tempo di lettura: 2 minuti

LAZIONEWWS.EU - AAA Attaccante cercasi. Il Lione lavora a fari spenti sulla pista Djordjevic, ormai sembra certo il suo addio ai colori biancocelesti dopo un'esperienza altalenante e poco soddisfacente. Il reparto offensivo necessita di innesti di qualità e tanti sono i nomi che gravitano in orbita Lazio. Il più acclarato è quello di Paloschi: classe 1990, punta centrale.

VENTI SECONDI - Alberto esordisce sotto la guida sicura di Carlo Ancelotti che, a soli 17 anni, gli fa provare cosa significhi giocare con la maglia dei grandi lanciandolo nella sfida di Coppa Italia Milan-Catania. La vera consacrazione arriva qualche giorno dopo, quando assaggia per la prima volta la Serie A e mette in rete il gol della vittoria contro il Siena. Dopo soli venti secondi dall'entrata in campo e al primo tocco del pallone, porta i rossoneri alla vittoria con un bolide lanciato in area. Pippo Inzaghi decide di accoglierlo sotto la sua ala protettiva e di insegnargli tutti i trucchi per diventare un killer dai 30 metri. Il ragazzo gioca, segna e si guadagna l'appellativo di "predestinato".

IL DECOLLO - Nell'estate del 2008, sceglie la Serie B per maturare, precisamente il Parma. Qui conferma le sue qualità raggiungendo un bottino di 39 presenze e 12 gol. Trascina i ducali in massima serie e si aggiudica il rinnovo. Da lì in poi, il suo cammino è costellato da infortuni. A Genova vive una breve parentesi di sei mesi, ma non riesce ad imporsi come spera. Fino ad approdare a Verona, sponda Chievo. Qui vive il periodo più prolifico della sua carriera, riuscendo a centrare anche il record personale di 13 gol nella stagione 2013/2014. Nel frattempo, Paloschi è tenuto sotto osservazione anche in Premier League. Guidolin lo segue e gli propone il salto di qualità nel calcio inglese, facendolo approdare allo Swansea City. Purtroppo disattende le aspettative, centrando la porta solo due volte in 10 partite. Il rientro in patria è scontato, stavolta, alla corte di Gasperini. Precisamente all'Atalanta. Nemmeno qui riesce ad essere incisivo costringendo il mister a preferirgli il ben più possente Petagna.

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IL RISCATTO - Il giocatore vede la continuità come una chimera e la Lazio potrebbe rappresentare la svolta. Sulle gambe ha molti minuti giocati in Serie A, conosce il campionato, è un finalizzatore d'eccezione. 186 presenze in Serie A e 50 reti. Tecnicamente non perfetto, ma Alberto è uno di quelli che esce dal campo sempre con la maglia bagnata di sudore, un combattente. Perfetto come vice Immobile o nel 3-5-2 che tanto piace a Simone Inzaghi. I numeri sono dalla sua parte, il mercato chi lo sa...

Lavinia Labella

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