BIZZARRI è pronto per il Milan: "Sarà un'emozione grande, ma basta restare tranquilli. Dobbiamo attaccare e difendere tutti insieme"

Pubblicato 
mercoledì, 07/09/2011
Di
Redazione Lazionews.eu
Tempo di lettura: 3 minuti

BIZZARRI è pronto per il Milan: "Sarà un'emozione grande, ma basta restare tranquilli. Dobbiamo attaccare e difendere tutti insieme"

Il portiere argentino difenderà la porta biancoceleste contro i rossoneri

Venerdì sera tocca a lui. Con Federico Marchetti out per squalifica, sarà Albano Bizzarri a difendere la porta biancoceleste. Il portiere della Lazio interviene a Lazio Style Radio e esordisce parlando proprio della sfida di San Siro: "Sarà una sensazione straordinaria. Ho scelto lo scenario migliore per tornare a giocare da titolare, quando la Lazio apre il campionato contro il Milan. Sarà un'emozione grande." E' un po' come se fosse un secondo esordio per l'estremo difensore argentino, che negli ultimi due anni non ha avuto molto spazio. Come lo vive?: "Con molta tranquillità, non è la prima volta che affronto una grande squadra. Sono contento di tornare a giocare e sono anche fiducioso." E come vede Bizzarri questa nuova Lazio?: "Sono stati fatti tanti nuovi acquisti. Noi del vecchio gruppo abbiamo cercato di fare adattare i nuovi al meglio. Credo che la Lazio farà una buona stagione e che riusciremo a migliorare i numeri dello scorso anno." Il portiere ex Catania ha giocato anche in Romania contro il Rabotnicki e in quell'occasione ha subito un gol sciagurato: "E' vero, ma l'importante è non perdere mai la tranquillità, anche dopo un errore. Questa è la cosa che vedo come più positiva per me. Siamo tutti calciatori, sbagliare capita".

Di Bizzarri si ricorda una grande prestazione all'Olimpico di Torino contro la Juventus, probabilmente la sua più bella in Italia: "E' stata una serata bella. Sono sfortunato perché a Catania ho avuto tante belle serate, ma nella prima stagione ho giocato tre partite e solo per un problema interno allo spogliatoio nel quale non c'entravo niente. E' stato un anno tribolato, ma non stavo fuori per questioni tecniche. Sono andato in campo le ultime due giornate, quando è arrivato Zenga. Poi l'anno dopo sono stato titolare."

La storia calcistica di Bizzarri cominci in Argentina nel '95; ma quale è la partita più bella della sua carriera: "E' difficile. Se devo parlare di partita più bella devo andare a Catania col pensiero. Là ho vissuto un anno meraviglioso. Mi ricordo lo 0-4 a Palermo, la partita a San Siro, e la stessa contro la Juventus". Quali doti deve avere un portiere?: "L'essernza è una sola, dare sicurezza. Si parte da qui. C'è chi para di più, chi lo fa buttandosi, chi lo fa in piedi. Ma l'importante è che i compagni si fidano di te". Il gioco palla a terra è diventato un must: "Noi lavoriamo su tutti gli aspetti, il più bello è cercare di essere regolari in tutte le fasi. Non essere bravi in qualcosa e avere mancanze in un'altra."

Ci sono tanti giocatori importanti nel Milan, ma tu chi toglieresti ai rossoneri?: "Difficile da dire, ognuno ha il suo valore. Ibra è stato il più incisivo, ma anche Pato, Robinho e Cassano possono rovinarti la serata. Noi in difesa siamo messi bene, la chiave sarà attaccare tutti e difendere tutti. Bisogna fare un sacrificio per la squadra." Passando all'Europa League, ti piace il sorteggio?: "Nessuna squadra è facile. Possono essere un po' sconosciute, ma comunque se stanno là è perché sono arrivate in cima nei loro campionati. Possiamo passare, abbiamo il potenziale per farlo. Ma bisogna giocare, sarà il campo a parlare."

Usciamo fuori dai pali. Tu vieni da Etruria, il tuo nome è molto italiano: "Si vengo da un paesino piccolo, circa 5000 abitanti, e sono stato là fino a 17 anni. E' un paese nato 120 anni fa, fondato da italiani tra cui il mio bisnonno, Santiago Nicola. Era una semplice fermata dei treni, poi si è popolato di immigranti italiani ed è cresciuto. Si vive delle terre lasciate dagli antenati italiani, che poi le hanno coltivate e si sono dedicati al pascolo." Poi sei arrivato in Italia, passando per la Spagna. Avevi il Bel Paese nel destino: "Sì, ho preso una decisione pazza. Potevo rinnovare per 4 anni nel Valladolid, invece ho scelto una piccola squadra per un anno. E poi sono venuto in Italia, a Catania. Sono pochi i giocatori che possono scegliere dove andare. Io non ho chiesto niente, sapevo che c'era la possibilità di giocare; l'offerta era quella, mi è piaciuta e sono venuto in Italia, anche se prima non avevo mai pensato di giocare nel calcio italiano. Non sai mai dove ti porta il destino."

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