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BOLLINI: “KEITA solo 45 minuti? Eravamo d’accordo con la società. TOUNKARA? Ingiusto parlare degli assenti, abbiamo fatto una grande partita di carattere”

INTERVISTA POSTDERBY- Il tecnico biancoceleste aggiunge a fine gara: “Potevamo disunirci, ma abbiamo reagito. Il binomio con la prima squadra funziona…”

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BOLLINI DERBY PRIMAVERA A TRIGORI, VINCE LA LAZIO 1 A 2 (fotoTedeschi)

NOTIZIE SS LAZIO- Dopo l‘esaltante vittoria contro i giallorossi per 2-1 con i gol di Di Mariano per la Roma e la rimonta firmata Elez-Serpieri (CLICCA QUI PER RIVIVERE TUTTE LE EMOZIONI DI QUESTO DERBY), il tecnico biancoceleste ha espresso la sua soddisfazione ai microfoni dei giornalisti presenti, tra cui quelli di Lazionews.eu. Queste le sue parole.

Una gara che sembrava compromessa nel primo tempo, ma nella ripresa l’entrata di Keita ha spostato gli equilibri e la Lazio ha reagito con una grande prestazione.

E’ una fotografia che ci può stare, soprattutto sotto l’aspetto temperamentale e caratteriale; il derby è sempre derby, anche in questo momento storico per questi due grandi club, anche sotto il profilo del settore giovanile, non solo con i due grandi trofei, a cui do sempre ammirazione all’amico-collega De Rossi, che è un grande allenatore ed educatore. Noi stiamo cercando di onorare al meglio lo scudetto, e in una gara così sentita la Lazio è stata contratta dal rigore in poi. E’ vero che la Roma ha fatto più possesso palla, ma nei primi venti minuti c’è stato equilibrio totale, rotto dall’episodio dove c’è la scaltrezza di Di Mariano, bravo nel possesso palla e nel cadere, mentre noi abbiamo dimostrato limiti nella considerazione della traiettoria. Da quel momento è vero che la Lazio poteva fare qualcosa in più sotto l’aspetto del possesso palla, ma devo fare un plauso ai ragazzi, perchè sotto uno a zero, si poteva avere un calo soprattutto psicologico e invece abbiamo mostrato una grande reazione. Keita sappiamo tutti che giocatore è, fino al 9 giugno si è allenato con la Primavera e poi ha ottenuto la giusta promozione in prima squadra. Oggi ha fatto del minutaggio, 45 minuti che erano stati stabiliti in accordo con la prima squadra e di questo siamo onorati perchè vuol dire che il binomio funziona Keita ha dimostrato grandi giocate e umiltà che serve per voler migliorare, un muìiglioramento di cui avevamo bisogno soprattutto nel primo tempo e a centrocampo per cui in questo periodo abbiamo la coperta un pò corta. L’applauso va ai miei ragazzi, perchè sotto l’aspetto caratteriale, temperamentale e fisico è stato dato tutto e anche in 10 non si è vista l’inferiorità numerica.

Perchè Keita ha giocato il secondo tempo e non il primo?

Perchè potevo appunto farlo giocare un tempo solo e non ero sicuro che Crecco avesse i 90 minuti e due cambi scontati all’inizio in campo non li volevo avere. Poteva esserci unna staffetta con Crecco qualora avesse avvertito qualche problema perchè in settimana non si è allenato.

Quanto hanno influito le assenze in questa partita, soprattutto quella di Tounkara e quanto manca al senegalese per fare il salto di qualità verso la prima squadra?

Credo sia più opportuno parlare dei ragazzi che hanno giocato oggi. In sede di presentazione di questa partita e nelle mie disamine in generale non mi avete mai sentito parlare degli assenti; soprattutto nel settore giovanile va dato un messaggio forte ai presenti. Troppe volte ho sentito parlare di allenatori che giustificavano sconfitte con le tante assenze, cosa che nel settore giovanile non può esistere. Io dico che Tounkara non meritava l’espulsione sabato, ero molto dispiaciuto perchè ci teniamo molto a questa gara che ha un fascino unico, sta crescendo e sta lavorando bene. Io ho citato al monitoraggio che abbiamo avuto io e il direttore sportivo sotto l’aspetto tecnico, tattico, fisico ed educativo; Mamadou è un ragazzo estroverso, spavaldo, vive bene la squadra e il gruppo, però bisogna saper lavorare da professionisti in campo e fuori. Quando sarà pronto lo decide la prima squadra, io ho mio cantiere in cui devo cercare di formare al meglio e al massimo i ragazzi e oggi avete visto che tipo di prestazione agonistica e caratteriale hanno dato. Con il carattere e l’umiltà al settore giovanile si va lontano, poi sicuramente i mezzi risaltano.

Lei ha detto che Di Mariano ha saputo cadere: non è un episodio analogo a quello di Fiore?

Attenzione, io non ho detto quella frase con intenzioni provocatorie, ho visto il giocatore della Roma nel primo tempo con grande senso del palleggio e padronanza; nel momento in cui c’è il contatto fisico fa parte del gioco. Poi ci sono arbitri che hanno il fischio facile ed altri che lasciano più correre all’inglese. Oggi c’è la complicità dell’errore nostro e l’abilità dell’attaccante, la mia non vuole assolutamente essere una critica perchè nel secondo tempo ho visto una Roma che prendeva qualche fallo, ma la risalita era immediata; vuol dire che uno ha mestiere e sa già interpretare la gara, anche in maniera furbesca. Io credo che Fiore abbia fatto una grande partita, ha fatto una grande cavalcata su una ripartenza dove gli tirerò le orecchie perchè aveva due giocate, una su Lombardi e una su Keita per mandarli da soli davanti al portiere, mentre sull’episodio del rigore non so, ero lontano ma se l’è andato a guadagnare prendendo due sportellate.

L’esultanza finale dei ragazzi che hanno cercato Tounkara e gli altri assenti dimostra un grande gruppo. La conferma dello Scudetto è un obiettivo concreto di questa Lazio?

La Lazio deve migliorare partita per partita e giorno dopo giorno, questo è il grande obiettivo e la funzione mia e del mio staff, poi ai risultati non ci tiriamo indietro. E’ chiaro che è storico avere disputato due finali consecutive con uno scudetto conquistato; il nostro girone è molto competitivo, quindi vuol dire che faremo ancora più esperienza e non ci tireremo indietro ai risultati, ma sbandierare proclami non va bene, perchè noi stiamo rifornendo bene la prima squadra e ci stiamo adattando molto, grazie alla società Saxa Rubra Flaminia a Labaro che ci ha ospitato per gli allenamenti di questa settimana. Per noi il senso dell’umiltà e dell’adattamento è molto alto e importante e mi sento di dire che noi lavoreremo al meglio e cercheremo di giocare il calcio migliore e di essere educati; oggi abbiamo avuto un’altra espulsione abbastanza strana di Ilari, ma fino ad oggi, guardando i tabellini penso siamo una delle squadre meno ammonite del girone, se non d’Italia. Noi vogliamo proseguire su questa strada di crescita e soprattutto di gruppo, perchè abbiamo qualche ragazzo che vorremmo tesserare e sta facendo sacrifici perchè non può vivere la gioia e l’emozione della gara. Ecco perchè il gruppo è così coeso e nelle difficoltà si sa trasformare.

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