Calcioscommesse, Buffon: " Chi sbaglia, deve pagare. Pene esemplari, ma con distinzioni"

Pubblicato 
mercoledì, 30/05/2012
Di
Redazione Lazionews.eu
Tempo di lettura: 2 minuti
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Dopo l'annullamento dell'amichevole tra Italia e Lussemburgo di ieri per via delle forti scosse di terremoto in Emilia, gli azzurri oggi sono tornati ad allenarsi a Coverciano, in vista dell' altra amichevole prevista venerdì a Zurigo, contro la Russia. In sala stampa è il turno del capitano Gianluigi Buffon, che è ritornato sia sulle sue dichiarazioni di qualche giorno fa sul calcioscommesse, che hanno creato clamore e scandalo e degli avvenimenti delle ultime ore: " Ridirei le cose di sabato? Non posso dire quello che realmente il mio cuore e la mia mente pensano. Ho avuto un'ennesima conferma che le persone che hanno la coscienza a posto non possono dire i propri pensieri. Il mondo non è né ipocrita né idealista, sta andando come sta andando e penso anche abbastanza male. La prima cosa da preservare sia sempre la democrazia e la libertà, compresa quella di pensiero. Di conseguenza poi uno accetta le critiche. Nella vita bisogna prendersi delle responsabilità e io me le sono sempre prese. Io non mi permetto di parlare del presidente del Consiglio, sarà una persona capace e di buon senso; credo che la risposta migliore sia stata quella del nostro presidente federale, che è quella vera. Quando tocchi certi argomenti è sempre il momento sbagliato, ma credo sia giusto fare distinzioni fra comportamenti non giusti e comportamenti criminali con organizzazioni criminali alle spalle. Criscito? Non credo sia una bellissima sveglia, non l'auguro a nessuno. Nel calcio si stanno vedendo cose incredibili. Il campionato? Credo sia stato senza ombre, poi quando uno sbaglia è giusto che paghi; considerato che ci sono di mezzo valori come la lealtà, le pene devono essere esemplari; l'unico dubbio è di fare delle distinzioni. Con chi ce l'ho? Alla fine con me stesso, perché è inutile articolare pensieri per migliorare determinate situazioni, perché tanto non serve a niente. Inutile fare discorsi etici e filosofici, interessa solo chi verrà interrogato. Come arrivo all'Europeo? Ci arrivo bene, con tanta voglia di vincere coi miei compagni. Questa è la motivazione per cui siamo arrivati qua. Se dovessimo vincere non voglio più sentire discorsi legati alle polemiche, che mi fanno rabbrividire. La cosa grave è che dopo un interrogatorio, dieci minuti tutti sanno quello che hai detto; questo non va bene".

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