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CALCIOSCOMMESSE. Ferrario: “Con la Lazio ho sbagliato Ma aspetto il giudizio da mesi”

Il difensore del Lecce ammette: “Zamperini mi propose di alterare il risultato e non ho denunciato. Sto aspettando una decisione di Palazzi”…

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FERRARIO Lecce-Lazio

(Getty Images)

SS LAZIO NOTIZIE – Intervistato da ‘gazzetta.it’, il difensore del Lecce Stefano Ferrario, coinvolto nello scandalo del calcioscommesse ammette le sue colpe: un’omessa denuncia per la sfida contro la Lazio. E proprio al destino della squadra biancoceleste, del capitano Stefano Mauri, di Beppe Sculli, del Genoa e di Omar Milanetto, è legato anche quello di Ferrario. Come sottolinea il sito della ‘rosea’, il futuro del giocatore è nelle mani di Stefano Palazzi: i deferimenti per quella gara e anche per Lazio-Genoa erano attesi a settembre ma ancora oggi non si ha una data certa. Di seguito l’intervista al giocatore:

Partiamo dall’inizio: lo scorso marzo c’è la sua audizione sull’offerta di Zamperini per Lecce-Lazio.
“Alla Procura ho raccontato tutto. Conosco Zamperini da anni, eravamo amici. Nella settimana della partita mi chiama: ‘Sono a Lecce, ci vediamo in albergo?’. Ho detto sì: all’inizio parliamo delle solite cose, poi la proposta”.

Le chiede di alterare il risultato?
“Mi dice che c’erano dei suoi amici disposti a mettere soldi sulla gara. Rimango di sasso. Pensavo scherzasse, poi quando ho capito che era un discorso serio l’ho stoppato. E sono andato via”.

Non ha parlato con nessuno di questa proposta?
“Confesso la mia ignoranza: non sapevo dell’omessa denuncia. Certo, mi aveva molto deluso il comportamento di Zamperini”.

Le indagini di Cremona hanno dimostrato che in quei giorni a Lecce c’erano Ilievski e un gruppo di scommettitori ungheresi.
“L’ho scoperto dai giornali. Anche la Procura Federale me lo ha chiesto: io ho visto con Zamperini una persona, sembrava italiana. Immaginavo ci fossero delle situazioni a rischio, ma le credevo legate ad accordi sportivi. Lo ha detto anche Buffon: ‘Meglio due feriti che un morto’ “.

Proprio questa mentalità ha permesso, secondo i magistrati inquirenti, di taroccare diverse partite di A e B.
“Capisco e credo sia davvero un bel problema. Forse noi giocatori dovremmo essere più tutelati: troppe persone ci possono avvicinare facilmente. E se offrono parecchi soldi, magari qualcuno accetta”.

Lei ha rifiutato.
“Ci mancherebbe altro: mi considero fortunato a fare questo mestiere. Non sapevo nulla di omessa denuncia, ma è giusto che paghi. E le dico una cosa: è difficile accusare un amico o un compagno. Comunque, da marzo so che sarò squalificato. Ma i mesi passano e le occasioni anche. Mi sento in gabbia”.

Ci spieghi.
“A gennaio vado al Parma: prestito con diritto di riscatto. Donadoni mi teneva in considerazione: a giugno sono in una squadra di A. Ma la mia audizione nel frattempo è diventata pubblica: il Parma fa le sue valutazioni e non prende un giocatore che sarà squalificato. Rientro al Lecce retrocesso in B e poi in Prima divisione per le scommesse. E mi ritrovo a essere un giocatore scomodo: le società che mi richiedono si ritirano appena scoprono del possibile stop. Alla fine devo dire grazie al Lecce. Non è stato semplice: tutti pensavano che il processo si tenesse a settembre. Se poi aggiungiamo un infortunio, si capisce perché soltanto prima di Natale ho disputato la prima gara stagionale (contro l’AlbinoLeffe, ndr)”.

Ma l’incubo non è finito.
“Esatto. Esagero se dico che sto pagando un conto più alto di quello previsto? Vorrei solo pianificare il mio futuro: è un mio diritto. Ho ammesso la mia sciocchezza a marzo. Quanto ancora dovrò aspettare?”.

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