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Candreva, ancora tu? Il capitano mancato contro i suoi rivali

CANDREVA LAZIO FACCIA A FACCIA – Il centrocampista dell’Inter giocherà una gara speciale….

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CANDREVA LAZIO FACCIA A FACCIA – L’adrenalina delle grandi occasioni. L’entusiasmo e la voglia di prendersi le luci della ribalta. La nostalgia e i ricordi che riaffiorano nella mente. Quella di stasera tra Inter e Lazio non è una partita normale per Antonio Candreva. Non può esserlo per uno che ha collezionato 191 presenze, 45 gol e 45 assist con l’aquila sul petto. Nemmeno per un uomo che nasce tutt’altro che laziale…

LA SUA MAGIA – Candreva deve molto alla Lazio. L’ha preso quando nessuno credeva più in lui. Gli ha dato fiducia tra i fischi dell’Olimpico. L’ha rilanciato, l’ha consacrato nel calcio europeo fino a farlo arrivare in Nazionale. Il merito è della società, che ha vinto una grande scommessa. Intravedendo in una pedina del Cesena un fuoriclasse. In pochi avrebbero pensato che l’esterno di Tor de Cenci diventasse un giocatore di questa caratura. Completo, tecnicamente e tatticamente. Un centrocampista duttile, con caratteristiche invidiabili. Tutti, a Roma, si ricordano le sue cavalcate sulla destra ed i suoi missili da lontano, tanto che ne parlano anche in Francia: vero Goicoechea?. In tanti si sono innamorati del suo modo di giocare. Magico. Come l’incantesimo che gli ha permesso di trasformare i fischi in applausi.

IL RAPPORTO CON I COMPAGNI – Le fratture interne a Formello. Dal campo agli spogliatoi. Dagli abbracci davanti ai tifosi ai freddi rapporti nella vita privata. Candreva non era ben voluto da tutto il gruppo biancoceleste. Era il legame con i senatori, Marchetti e Radu per rimanere nella Lazio attuale, ad essere meno saldo. Il motivo? Il carattere e l’atteggiamento del centrocampista azzurro. Troppo individualista, troppo da prima donna. E anche un pizzico di gelosia. Perchè è innegabile che ‘Romoletto’ sia stato idolatrato dalla Curva Nord: l’obiettivo di tutti quelli che vestono la maglia della prima squadra della Capitale.

LA FASCIA DI CAPITANO – L’inizio della fine. Per capire il motivo che ha fatto incrinare il rapporto tra Candreva e la Lazio bisogna tornare a due estati fa. Era il 2015 ed il club, dopo l’addio (momentaneo) di Mauri, era chiamato a scegliere il capitano. Il popolo spingeva per il suo eroe con il numero 87, uno dei favoriti con Klose, Radu e Lulic. Alla fine la spuntò Biglia. “Non gradì la scelta di assegnare la fascia all’argentino”. Ha spiegato poco tempo fa Pioli, a quel tempo sulla panchina capitolina ed ora suo allenatore all’Inter. Da quel momento qualcosa è cambiato. Il meccanismo, fino ad allora perfetto, si è inceppato. L’amore si è sciolto. Ora, come due ex fidanzati, si rincontreranno. Con lo sfondo romantico di San Siro. Chissà a chi dei due tremeranno le gambe…

Riccardo Caponetti

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