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Donadoni: “Siamo come carogne in mezzo al deserto”

NON SOLO LAZIO – L’ex tecnico della Nazionale aggiunge: “Devo dire grazie ai giocatori, la solidarietà è arrivata solo da loro”. Parla anche capitan Lucarelli…

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NON SOLO LAZIO – L’incubo del Parma prosegue, senza sosta. E a raccontarlo, in conferenza stampa, sono il tecnicoDonadoni e il suo capitano, Alessandro Lucarelli.

DONADONI – “La cosa non è legata a un mero problema economico, anche se ci sono calciatori e dipendenti che ne parlano come ragione di vita; è capire il perché e come si è arrivati a questo. Ancora a oggi, non ho visto nessuno che è riuscito a dire ‘in tutto quello che sta succedendo, forse qualche colpa l’abbiamo’. Questi responsabili sono stati messi nella situazione di operare in un certo modo. Sono stanco di vedere il cercare di mettere qualche toppa, adesso è arrivato il momento di guardarci negli occhi e dirci ‘dobbiamo intervenire in maniera radicale'”. Così Roberto Donadoni, tecnico del Parma, ha parlato in conferenza stampa della delicata situazione del club ducale. “Ci sono situazioni che non si possono più ripetere, bisogna prendere coscienza di questo ed evitare che ricapitino queste situazioni. Devo dire grazie a tutti i giocatori che domani avevano deciso di aderire a questo tipo di protesta, la solidarietà è arrivata solo da loro, mentre ce n’è pochissima fuori dal campo. Abbiamo parlato con l’Assoallenatori, per il resto pochissimo”, prosegue Donadoni. “Ci sentiamo come carogne in mezzo al deserto, sarebbe brutto rendersi conto che attorno a noi ci sono solo avvoltoi e sciacalli. Finché non abbiamo le idee chiare è inutile parlare di soluzioni. Credo che una società come il Parma non sia una cosa di poco conto, ci possono essere persone che hanno il gusto di prendere in mano la situazione”, conclude il tecnico ducale.

LUCARELLI – Al fianco del tecnico interviene anche il capitano Alessandro Lucarelli, che motiva così la scelta di non giocare la gara con il Genoa. “Non abbiamo visto interesse da parte delle istituzioni. Non è un discorso economico, se qualcuno avesse parlato avrei pagato, anzi avevamo anche trovato uno sponsor che ci pagava la trasferta. È stata fissata un’assemblea al 6 di marzo, e non so neanche se ci arriviamo noi al 6 marzo. Ci sediamo ad aspettare, valuteremo poi cosa fare. Non pensate che sia facile per noi decidere di non giocare, non deve essere presto questo fatto come una ripicca o menefreghismo. La nostra voce è che se il Parma è arrivato a questo momento è perché qualcuno ha permesso di farlo. La nostra voce è quella del Barletta, della Nocerina, dell’Aversa Normanna. Le Leggi non sono a tutela delle squadre di calcio. Non so cosa succederà da qui al 6 marzo, adesso c’è la squadra e il suo allenatore; ogni giorno ci portano via qualcosa. Sicuramente non ci sono le condizioni per svolgere il nostro lavoro al meglio. Spero che l’interesse, che ci deve essere, ci aiuti ad andare avanti. Ci sono pronti gli avvoltoi a prendere i giocatori che si possono svincolare”.



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