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EDERSON: “Possiamo sorprendere la Juve. Non riusciamo a rimontare? Ecco perché”. Poi su Djordjevic…

Il brasiliano ammette: “Ho bisogno di fare minutaggio, di correre per trovare la condizione ideale. Il mio ruolo? Seconda punto o trequartista, ma mi piace imparare nuove posizioni”…

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NOTIZIE LAZIO – Dopo otto mesi di stop, per la precisione 288 giorni, un rientro in campo migliore EDERSON non poteva augurarselo: il gol messo a segno contro il CAGLIARI lo ripaga di tutti gli sforzi compiuti per tornare a calcare i rettangoli verdi. Dopo la gara coi sardi, il brasiliano è sceso in campo contro l’EMPOLI accumulando altri preziosi minuti di gioco sulle gambe, anche se la brillantezza e la scioltezza nei movimenti ancora non c’è. Ora il prossimo avversario si chiama JUVENTUS e il numero 10 della LAZIO ha a disposizione due settimane per cercare di recuperare una forma fisica migliore. Nel frattempo, al termine della seduta pomeridiana di lavoro, si è soffermato ai microfoni di Lazio Style Radio 89.3:

Quanto è importante il fatto che la Lazio ha tanti Nazionali?
“Questo dimostra la qualità del nostro gruppo. Penso che per ogni giocatore, quando inizia la carriera, vuole arrivare in Nazionale e giocare per il suo Paese. Penso che tutti noi abbiamo possiamo arrivarci, ci alleniamo anche per questo. Per me vuol dire tutto indossare la maglia del Brasile, è la cosa più importante difendere il proprio Paese. Con l’Under 17, con cui ho vinto il Mondiale, ho provato emozioni incredibili, ho giocato anche con la Nazionale principale, è sempre un’emozioni bellissima. In Brasile come in Italia si vive il calcio in maniera paritcolare, quotidianamente”.

Vi date consigli sugli avversari della Nazionali?
“Si parla tanto nello spogliatoio, ognuno cerca di dare consigli ai compagni. A Felipe ho fatto un grande augurio, spero riesca a fare bene in Nazionale”.

Hai un rapporto speciale con Thiago Silva vero?
“Ho giocato 4 anni insieme a lui quando eravamo a Porto Alegre, eravamo fratelli, abitavamo nella stessa stanza. Rimanevamo a dormire lì tutto l’anno perché non tornavamo a casa, passavamo 24 ore su 24 insieme, a casa, a scuola. Ci sentiamo spesso anche adesso, vedo che parla molto bene francese. Al Mondiale è stata dura per lui che era il capitano non giocare quella partita. Lui è un leader, ha cercato di sollevare il morale a tutti. Il suo resta un gran Mondiale”.

Candreva?
“Ha fatto una grande azione contro il Cagliari, è sempre bravo a puntare l’uomo, ci tenevo a ringraziarlo per l’assist al bacio. C’è chi dice che è stato un gol facile, ma ne ho visto di più facili sbagliati. Bisogna restare concentrati, sono davvero contento, ho lavorato tanto, ho aspettato questa opportunità a lungo. Poi la partita si stava complicando, sono stati tre punti importanti”.

Contro l’Empoli sei entrato nel secondo tempo…
“Ho bisogno di fare minutaggio, di correre per trovare la condizione ideale. Il mister sta dando fiducia a tutti, abbiamo una rosa ampia di qualità. Se tutti lavoriamo bene, le possibilità arrivano e possiamo fare bene da qui alla fine”.

La Lazio dovrebbe sfruttare di più le occasioni che crea?
“La nostra squadra fa un bel gioco, crea tanto, non penso che gli attaccanti abbiano poca cattiveria. Noi tutti viviamo per il gol, a volte ce lo impedisce una parata o un palo. Dobbiamo lavorare ed essere concentrati, possiamo ancora progredire. Non dobbiamo neanche pensarci troppo alle occasioni sbagliate, dobbiamo essere sereni, cinici e consapevoli di esserci preparati bene”.

La Lazio non riesce a rimontare…
“E’ un dato interessante, il fatto di non riuscire a rimontare è una caratteristica del campionato italiano. In Italia le squadra si chiudono dopo che passano in vantaggio e puntano molto sul contropiede. Bisogna vedere poi quando vai in svantaggio. A Empoli abbiamo fatto una bella gara sia nel primo che nel secondo tempo ma abbiamo peccato di attenzione in due palle ferme e non abbiamo concretizzato quanto creato. Nel corso della stagione capiterà che riusciremo a rimontare come fatto in passato”.

Un ascoltatore chiede se sei veneto…
“Se lo dice vuol dire che parlo bene italiano (ride, ndr)”.

Che partita sarà Lazio-Juventus?
“Sarà una partita difficile contro i campioni d’Italia, sarà dura a livelli di intensità. Noi dobbiamo alzare il nostro livelli di intensità di gioco. Se vogliamo vincere dobbiamo crederci, avere una fede molto forte. Crederci è il primo passo per fare un exploit, abbiamo le possibilità per vincere. Se tiriamo fuori il meglio di noi stessi possiamo farcela e sorprendere un po’ tutti. Ogni volta contro la Juve cerchiamo di affrontarla al meglio, il mister ci tiene molto alla preparazione tattica. Se la prepariamo bene possiamo sorprenderli e fare un risultato positivo”.

Pioli parla molto con i giocatori, è vero?
“Con lui mi trovo benissimo, quando c’è dialogo c’è più chiarezza, è fondamentale per risolvere ogni problematica. Tutto il gruppo è contento, basta lavorare bene ed essere professionisiti. Il mister e lo staff osservano sempre come lavoriamo”.

C’è grande entusiasmo in vista di Lazio-Juventus, lo sentite?
“All’inizio del campionato sentivamo che c’era un ambiente diverso. Piano piano i tifosi si sono riavvicinati, adesso credono in quello che facciamo. Questo entusiasmo è positivo, per noi i tifosi sono importantissimi, per loro tiriamo fuori anche le forze residue per vincere. La Lazio è una squadra propositiva, crea gioco, non è chiusa. I tifosi vengono allo stadio per vedere uno spettacolo, cerchiamo sempre di giocare bene anche per loro, questo ai tifosi piace tanto”.

Djordjevic ha giocato in Francia come te, sei stato sorpreso da come si è adatto rapidamente?
“Il fatto che lui sapeva già di venire è stato importante, è importante conoscere prima i futuri compagni per adattarsi il prima possibile. Djordjevic è stata una grande sorpresa, già lo conoscevo. Ha fatto benissimo col Nantes, ci aspettavamo che sarebbe diventato importante, sta facendo davvero bene, abbiamo due bomber di grande livello come lui e Klose. Avere giocatori che segnano così tanto ci permette di lottare per il vertice della classifica. Anche i centrocampisti segnano con i loro inserimenti, creiamo spazi agli attaccanti”.

Dove ti trovi meglio in campo?
“Il mio ruolo naturale è quello di seconda punta o dietro la punta, il classico numero dieci con libertà di svariare sul campo. Ma sia a Nizza che a Lione ho giocato esterno sinistro con possibilità di rientrare. Voglio sempre conoscere nuovi ruoli. Ho comincato come numero 9 da bambino, segnavo tanto, ho iniziato presto come professionista”.

Dai spesso consigli ai giovani?
“I giovani guardano a noi che abbiamo più esperienza. Noi diamo l’esempio, cerco sempre di essere positivo, anche quando c’è da prendere da parte qualcuno lo faccio perché voglio bene ai ragazzi che sono qui. Hanno un grande talento e sono brave persone, spero diano una mano alla Lazio. Non sono così avanti con l’età, spero di giocare con loro in una Lazio che lotta per i vertici della classifica”.

All’interno dello spogliatoio sei uno degli animatori…
“In ritiro faccio il dj, metto un po’ di tutto per fare ambiente nello spogliatoio”.

Quali sono i punti deboli della Juve?
“Noi ci dobbiamo concentrare sulla nostra forza, dobbiamo fare una partita perfetta tatticamente. Nei 90 minuti dobbiamo essere compatti, non dare spazio alla Juve. Serve attenzione anche quando attacchiamo, se ci crediamo veramente possiamo cominciare a preparare un bel risultato”.

Le ammonizioni di Lulic e Parolo li hanno condizionato durante la gara con l’Empoli?
“Quando siamo in campo siamo talmente concentrati che nessuno pensa se è diffidato o altro. A quello che viene dopo ci si pensa dopo. Io difficilmente prendo i cartellini, non sono un giocatore che entra male. Ma capita in trance agonistica di commettere qualche sbaglio”.

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