FILIPPINI: "Trasferta rischiosa per la Lazio, il ritorno di Nicola ha dato la scossa. Guardiola? Grande persona".

Pubblicato 
mercoledì, 23/04/2014
Di
Redazione
Tempo di lettura: 2 minuti

NOTIZIE SS LAZIO - Ai microfoni di Laziostyle radio 100.7  l'ex centrocampista di Lazio e Livorno Emanuele Filippini parla della prossimo impegno in trasferta della Lazio:

Che partita ti aspetti?

"Una trasferta rischiosa per la Lazio perché in casa il Livorno non ha fatto male. In più è tornato Nicola che inevitabilmente darà la scossa. Le tifoserie non hanno ottimo rapporti e di fronte la LAZIO avrà un Livorno agguerrito. Sono tutte componenti che vanno contro la Lazio".

Partita aperta?


"Il pareggio serve a poco e tutte e due vorranno vincere, il Livorno vuole e deve salvarsi e necessita della vittoria per farlo. Per la Lazio è uguale perché vuole provare a vincere per l’Europa. Le difese faranno la differenze, se la Lazio attacca il Livorno può fare bene, se li attende, invece, loro prendono coraggio e possono creare problemi".

Perché Nicola è stato mandato via e poi è tornato?


"Spinelli ha fatto quella scelta con dolore perché voleva bene all’allenatore e alla squadra. I giocatori lo conosco già e si riparte da quello che si era perduto. I risultati con gli altri mister sono uguali ma i presidenti spesso credono che sia giusta la regole del cambiare. Il Livorno è partito per salvarsi ed è quello che sta provando a fare, è a tre punti dalla salvezza, ma quelli sono gli obiettivi. Tutte le neo-promesse spererebbero di fare come il Verona ma non va sempre così. Bisognerebbe essere più obiettivi"

Partita impegnativa quella contro il Real per Guardiola?

"Lo conosco come compagno di squadra ma non come allenatore, a parte in tv, ma se è come quando giocava da sempre il 100%. Penso che Pep sia bravo a dare tranquillità alla squadra come quando giocava e dava il 100% ma col sorriso sulla bocca. Lui è veramente un gran personaggio e una grande persona, non si è mai dato arie, sembrava il ragazzo della porta accanto. Quando sono andato a Barcellona con la mia famiglia mi ha invitato a casa e consigliato vari ristoranti dove andare a mangiare. Un piccolo aneddoto su Pep Guardiola: quando allenava il Barça e c’erano Messi e Ibrahimovic stavano pareggiano 0-0 è rientrato Ibrahimovic tutto arrabbiato per la sostituzione e ha ribaltato tutto, Pep è entrato e non gli ha detto nulla,  si è solo abbassato a raccogliare le cose cadute, questa cosa vista da Ibrahimovic e dagli altri lo hanno reso quello che è, pensate quanto si è alzata la figura di Pep per questa cosa agli occhi dei giocatori?!".

Mancheranno molti protagonisti per la Lazio in trasferta contro il Livorno, chi vedi protagonista, Candreva per esempio oppure Keita?

"Per me Candreva e Mauri potrebbero fare la differenza, il Livorno è una squadra organizzata e loro possono rompere gli schemi, sono finti centrocampisti e te li puoi ritrovare anche in area. Candreva poi ha un bel tiro e potrebbe essere pericoloso anche da fuori".

Un Brescia da ricordare il tuo, da Baggio a Toni passando per Guardiola.

"Si è stata una bellissima formazione siamo stati fortunati a farne parte. Quando poi sei nella tua città senti anche una sorta di responsabilità nei confronti della gente di Brescia, giocare nella squadra della tua città è la ciliegina sulla torta, mi hanno apprezzato anche altrove ma giocare per la proprio città è un valore aggiunto".

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