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Inzaghi, garanzie ricevute. Firma fino al 2019

IL MESSAGGERO (S.Agresti) – L’allenatore biancoceleste, tra presente e futuro…

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IL MESSAGGERO – (S.Agresti) – “C‘era un disegno”. Dice Simone Inzaghi, ed il disegno prevedeva che fosse lui l’allenatore della Lazio. Molti hanno provato in qualche modo a sporcarlo, quel disegno. Prima il cileno Jorge Sampaoli, al quale è stata offerta una cifra importante prima che decidesse di andare al Siviglia; quindi Cesare Prandelli che ha addirittura stretto la mano a Lotito, ok, è tutto fatto, la panchina è tua. Infine, il mitico Marcello Bielsa, l’uomo che è fuggito via dal mondo biancoceleste benché avesse già l’accordo fatto. Inseguito da mezzo Sudamerica dal segretario della società che non voleva arrendersi a quell’imbarazzante rifiuto.

E POI INZAGHI – In effetti solo un disegno poteva consegnare la Lazio a Simone Inzaghi, dopo quello che era successo l’estate scorsa, dopo i nomi che erano stati ad un passo dalla ‘sua’ panchina. E su questo disegno l’allenatore più giovane della Serie A ha costruito il proprio personale percorso basato su cinque qualità, o caratteristiche.

CARATTERISTICHE – 1. Equilibrio personale, chiamiamolo pure buon senso, che lo aiuta anche in situazioni scomode, in campo e fuori. 2. Equilibrio tattico, perché non si inventa nulla di rivoluzionario ma non sbaglia quasi mai quando costruisce la formazione. 3. Lo studio, visto che da sempre osserva un’infinità di partite e giocatori, ed adesso dedica molto tempo ad approfondire ogni sfaccettatura dell’avversario. 4. La cura del gruppo che ha trovato spaccato, con Keita ai margini e Anderson furioso, ed ha ricompattato con maestria. 5. L’attenzione verso i tifosi, che lo esaltavano come uno dei simboli dello scudetto e che ha riavvicinato all’Olimpico, tanto che domenica erano in 40 mila.

INZAGHI TRA GRUPPO E SOCIETA’ – E’ ovvio che la Lazio non può permettersi di perdere uno cosi: Inzaghi è l’uomo intorno al quale costruire il futuro. Il contratto si è rinnovato automaticamente con la qualificazione in Europa League, però c’è da trovare un’intesa totale con la società, per ricominciare una stagione con grandi ambizioni. E, per una volta, sembra veramente che Lotito abbia incontrato un allenatore capace di fargli cambiare le proprie idee. Inzaghi, nei contatti e nei colloqui avuti con lui e Tare, non ha chiesto soldi: ha parlato di programmi. E’ troppo sveglio, troppo intelligente per non capire che nel calcio oggi sei un genio, fra sei mesi no: basta perdere qualche partita di troppo. E allora vuole affrontare la prossima stagione con un gruppo competitivo. Cosa significa? Sostituire in modo adeguato chi se ne andrà – De Vrij e Keita – ed ampliare di quattro o cinque unità il numero di giocatori di prima fascia. Tanto più che nella prossima stagione ci sarà da affrontare anche l’Europa League.

FUTURO – Lotito ha dato ad Inzaghi le garanzie che l’allenatore chiedeva, perciò nei prossimi giorni verrà annunciato un nuovo accordo. Simone resterà l’allenatore della Lazio probabilmente fino al 2019 con opzione per ulteriore stagione, per uno stipendio che sarà quasi triplicato rispetto all’attuale (da circa 300.000 euro a quasi 1 milione). E sarà una firma che rappresenterà una garanzia anche per i tifosi: Inzaghi resta perché la Lazio vuole continuare a crescere.

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