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Lazio, Capanni: “Il mio idolo è Zidane. Ecco perchè ho scelto il numero 71”

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LAZIO CAPANNI – Luan Capanni, attaccante classe 2000, sta facendo faville in Primavera. Il giovanissimo biancoceleste ai microfoni della radio ufficiale ha commentato. “Sto lavorando tanto e per me è un piacere. Sono contento di allenarmi con i più grandi che mi danno tanti consigli e per di più in una grande squadra come la Lazio. Non mi aspettavo questa crescita in così poco tempo, perché sono qui da appena 7 mesi, ma io sono fiducioso nel lavoro che svolgo. La convocazione in Serie A? Un sogno che si realizza, è stato bellissimo entrare all’Olimpico. Inoltre stare accanto a giocatori come Immobile, Leiva, Radu è qualcosa di fantastico”.

L’ARRIVO: “Con mio padre abbiamo avuto diverse offerte, ma quando ho saputo della Lazio ho scelto subito. Perché la Lazio è una grande squadra e con la mia famiglia abbiamo fatto questa scelta. Ringrazio Tare che mi ha sempre aiutato. Mio padre mi sta sempre vicino, era euforico quando sono stato convocato in prima squadra. Tutto questo per la mia famiglia è un sogno”.

LA FAMIGLIA: “Siamo una grande famiglia ed è importante che loro siano vicino a me. Quando sono triste ci sono i miei genitori al mio fianco e questo aspetto è importantissimo per un calciatore giovane. Sarei venuto anche senza di loro, ma il Brasile oggi è un paese molto pericoloso, quindi non mi sarei allenato serenamente. Il pensiero che mia sorella stia studiando qui in Italia mi rassicura”.

NAZIONALE ITALIANA: “Ancora sono giovane per pensare a questo. Per mio padre sarebbe un sogno che un giorno arrivassi a indossare la maglia della nazionale italian. Lo sarebbe anche per i miei nonni che sono italiani. Ora però devo stare concentrato sulla Lazio.

71“Quando mi hanno chiesto che numero volevo per l’esordio, io ho detto il 71 ma prima ho chiesto se potevo perché so che è un numero importante qui a Roma. Io però l’ho presa anche perché è la data di nascita di mio padre”.

VITA PRIVATA: “Prima di essere un calciatore, sono una persona onesta e corretta. E questo grazie ai miei genitori che mi hanno educato bene. Però io penso tutto il giorno al calcio, vivo di pane e calcio. La fidanzata? No, penso solo al calcio ora. Quando ho del tempo libero vado a mangiare in centro con la mia famiglia. Quando posso mi piace passeggiare e guardare i bei monumenti di Roma. Mio padre è un ex calciatore, quindi mi sta sempre vicino. Mi aiuta a rimanere con i piedi per terra. Anche quando faccio tripletta per lui devo migliorare. È un perfezionista. Questo mi aiuta tanto”.

DIFFICOLTA’- “L’ostacolo più ostico è stata la lingua quando sono arrivato, ancora sto cercando di imparare bene. Però devo dire che da quando sto in Italia sono molto contento perché nel mio paese, in Brasile, non c’è molta sicurezza. La tragedia al Flamengo? Un episodio che mi ha intristito molto. C’erano tanti giovani giocatori come me che volevano aiutare le proprie famiglie e volevano divertirsi giocando a pallone. Io gioco anche per loro, in particolare per un mio amico che è morto in quella tragedia”.

PRIMAVERA: “Sono contento di avere la fiducia del mister e dei miei compagni. Dobbiamo continuare lavorando bene, l’obiettivo è la promozione. Speriamo di arrivare primi senza dover fare i play-off, altrimenti faremo due partite in più e centreremo l’obiettivo. Io comunque voglio fare bene con la Primavera, per me è importantissima, poi eventualmente penserò alla prima squadra. Quando sono arrivato ho parlato con mister Bonacina perché ero abituato al calcio brasiliano. Qui è tutto molto diverso, molto più difficile. E Bonacina in questo mi ha aiutato tantissimo, mi è sempre stato vicino. Anche Inzaghi quando c’è stato l’occasione mi ha sempre dato consigli”.

IL RUOLO: “Quando ho iniziato a giocare a calcio, ero un giocatore difensivo. Ora faccio il trequartista, mi piace giocare vicino alla porta, ma quello che mi dice di fare il mister io lo faccio. Fisicamente sono grande, mi piace ricoprire anche il ruolo di attaccante. Io ho un mito: è Zidane, mi piace tantissimo come calciatore e anche per la sua personalità”.

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