LIVORNO-LAZIO. LA MOVIOLA. DE MARCO troppo 'inglese', assistenti tra le nuvole: rigore dubbio, offside su Keita incomprensibile

Pubblicato 
lunedì, 28/04/2014
Di
Redazione
Tempo di lettura: 3 minuti

La MOVIOLA a cura di Lazionews- Prosegue la corsa faticosa verso un posto in Europa League per la Lazio di mister Reja, impegnata nella 35a giornata di campionato sul campo del Livorno, a sua volta chiamato a tirarsi fuori in qualche modo dal vortice retrocessione. Gli amaranto tornano ad essere guidati da Davide Nicola, mentre il friulano deve ancora fare i conti con l'emergenza in difesa. Occhi sulla prestazione dell'arbitro dopo gli ultimi episodi sfavorevoli alla Lazio e le polemiche. Il direttore di gara è Andrea DE MARCO di Chiavari; gli assistenti di linea sono GIACHERO e LIBERTI, il IV Uomo CRISPO. Completano la sestina gli assistenti addizionali GIACOMELLI e AURELIANO. La partita si attesta subito su ritmi molto alti e produce un paio di occasioni interessanti: prima la Lazio con Candreva e Mauri, poi Siligardi e Biagianti trovano un Berisha strepitoso. Al 15' passano gli ospiti con il gol di Stefano Mauri che si coordina sul cross di Lulic con un tiro da posizione defilata non tutt'altro che irresistibile ma Bardi si fa bucare. Al 39' Biglia 'rischia' di trovare il gol della domenica da lontano con una bomba da fuori, ma Bardi si supera. Al 45' pasticcia Biglia che perde palla in favore di Siligardi, che si addormenta e subisce il ritorno veemente e provvidenziale di Ciani. Si chiude qui il primo tempo. Al 5' della ripresa la Lazio trova il raddoppio con un calcio di rigore trasformato da Candreva. Biancocelesti galvanizzati dal gol che provano il tris con la grande giocata di Keita, poi con il tiro di Onazi. Il nigeriano ha poi una chance davanti a Bardi, ma tira addosso al portiere.

IL MATCH- Match piacevole, ma al 9' protesta il Livorno per un contatto tra Ciani e Paulinho. Il francese usa si il fisico, ma non ci sono assolutamente gli estremi per il penalty, bravo De Marco. Al 15' arriva il vantaggio biancoceleste con Mauri, aiutato dalla papera di Bardi. Il fischietto di Istria lascia molto correre, anche su contatti al limite che meriterebbero di essere sanzionati. E' tra questi l'intervento di Siligardi su Biglia a centrocampo che poteva produrre il giallo. Anche al 41' Rinaudo si allunga il pallone e interviene in maniera dura su Biglia: ci stava tutta l'ammonizione. Al 44' calcio di punizione decretato da De Marco dal limite in posizione defilata in favore del Livorno. Il replay conferma l'impressione che il tocco di Candreva fosse avvenuto con la testa e non con il braccio. Nel mezzo altre proteste toscane per un nuovo contatto Ciani-Paulinho, ma anche questa volta senza alcuna pretesa. Prima frazione di gara che termina così. Il secondo tempo inizia con due interventi fallosi nel giro di pochissimi secondi di Duncan, prima su Mauri e poi su Biglia che sommati davano come risultato il cartellino giallo, ma non secondo De Marco. L'ammonizione arriva, ma per Rinaudo. Al 5' infatti c'è il calcio di rigore in favore della Lazio per un fallo di mano in area dell'uruguaiano su un tiro di Mauri. Un penalty forse un po' generoso, dal momento che il braccio era completamente aderente al corpo, ma il giudice di porta indica il dischetto all'arbitro. Candreva si incarica del rigore e lo segna: 2-0 Lazio e dodicesimo gol in campionato, record storico per un centrocampista biancoceleste. Inoltre, quello di Rinaudo poteva essere il secondo giallo personale. Al 17' ammonito Bardi per proteste: era diffidato (al pari di Greco, sanzionato per le stesse motivazioni). Al 22' errore pacchiano dell'assistente di linea Liberti, che ferma in offside Keita lanciato completamente solo e in campo aperto. Lo spagnolo però, al momento del passaggio era nettamente dietro la linea del centrocampo e quindi in posizione regolarissima. Ammonito Pereirinha al 45' per un intervento su Mesbah che gli era andato via in scioltezza: giallo giusto. Pochi minuti prima cartellino anche per lo stesso algerino ex Milan per un fallo in ritardo su Keita.

IL VOTO- Una partita in verità niente affatto difficile, au contraire. Ciononostante sia De Marco, sia i suoi assistenti non incappano in una giornata fortunata. Troppe volte il direttore di gara ha lasciato correre e graziato i calciatori, spesso recidivi. Ne è un esempio Rinaudo, più volte al limite del doppio giallo. Il rigore per la Lazio rimane quanto meno dubbio, mentre è abbastanza grave l'errore sul fuorigioco inesistente a Keita lanciato a rete. Alla luce di quanto espresso, la valutazione della direzione di gara odierna si attesta sul 5.

Francesco Iucca

TWITTER: @francescoiucca

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