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Lotito: “Teniamo solo chi ha il piacere di restare, la Lazio è organizzata ed ambiziosa. Scudetto? Non è un tabù…”

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LAZIO INTERVISTA LOTITO – Tra poco più di un mese (19 luglio) Claudio Lotito festeggerà i 15 anni di Presidenza alla Lazio. In quest’arco di tempo la società capitolina ha risanato il bilancio ed ottenuto risultati sportivi non indifferenti come la vittoria di tre Coppa Italia e di due Supercoppa Italiana. L’obiettivo, adesso, è riportare i biancocelesti nell’Europa che conta e magari, chissà, anche più in alto. Il numero uno della Lazio si è concesso in un’intervista a 360 gradi alla Gazzetta dello Sport: queste le sue dichiarazioni.

INZAGHI – “Era naturale rimanesse, così come Tare: sono qui da tanti anni e i rispettivi cicli non sono finiti”.

TARE – “Il Milan non mi ha chiesto Tare e la cosa non mi è piaciuta: noi non ci saremmo mai permessi di contattare un tesserato di un altro club. La scelta del ds è stata logica: in questo momento la Lazio è una società più strutturata di quella rossonera. Qui si lavora bene, oltre a Tare ed Inzaghi c’è anche Peruzzi e sono felice rimanga anche lui”.

BIELSA – “Con Bielsa non vi era dialogo: chiedeva giocatori ed il giorno dopo cambiava idea. Alla fine non ressi più e gliene proposi quattro. Lui protestò: “Non sono stato trattato mai così, da nessuno”, gli risposi: “Io non sono nessuno, sono Claudio Lotito”. E finì lì”.

SCUDETTO – “Non è un tabù e sul contratto di Inzaghi c’è un bonus scudetto. L’organico è cresciuto, è giusto porsi obiettivi ambiziosi. Il divario economico con alcuni club è enorme, per colmarlo servono idee ed organizzazione. A me piace vincere, ma nel solco di una crescita sostenibile”.

MILINKOVIC – “Alla Lazio teniamo solo chi ha il piacere di restare. Se il giocatore manifesterà l’intenzione di cercare nuove avventure, non ci opporremo. Prezzo? Mi limito a ricordare che è stato nominato miglior centrocampista della Serie A”.

MERCATO – “Un’operazione che non rifarei è quella legata a Zarate, fu un investimento sbagliato in relazione ai risultati ottenuti. Il colpo più affezionato è Rocchi, il primo di un certo spessore”.

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