L'ultimo dei centrali: in vista dell'Udinese è Bisevac l'unica certezza

Pubblicato 
mercoledì, 27/01/2016
Di
Redazione
Tempo di lettura: 2 minuti

Pubblicato il 26/01 alle 19.00

NEWS DEL GIORNO - La Lazio vince, Bisevac inizia a convincere. Tornano i tre punti in casa, i biancocelesti accorciano sul quinto posto e Pioli può abbozzare un sorriso: il centrale serbo nelle sue prime uscite con la maglia della Lazio sulle spalle ha mostrato una certa solidità, fornendo buone garanzie. L'ex Lione è sbarcato nella capitale il 5 gennaio scorso e dopo un paio di settimane abbondanti di ambientamento il tecnico emiliano gli ha concesso la prima chance nel delicato match contro la Juventus. Gara che al termine dei 90 minuti la Lazio ha perso a causa delle rete dell'ex Lichsteiner, ma in cui il neo numero 13 non ha affatto sfigurato contro una corazzata come quella juventina. Tre giorni dopo la conferma: tra mille problemi nella zona centrale, contro il Chievo al fianco di Radu è sceso di nuovo in campo, trovando la sua prima vittoria con l'aquila sul petto.

SUPERSTITE - 180 minuti con la Lazio, due buone prove nell'arco di pochi giorni. Bisevac ha messo in campo ordine ed esperienza, un difensore che forse non ruba l'occhio in quanto a velocità e tecnica di base, ma che sembra conoscere a dovere le insidie del proprio ruolo. Nella seduta di allenamento odierna ha svolto una seduta di scarico dopo le due fatiche ravvicinate, ma per la trasferta di Udine sembra il centrale che al momento può garantire più garanzie. Mauricio e Hoedt sono alle prese con alcuni problemi fisici (contrattura per il brasiliano e fastidio al ginocchio per l'olandese) e non sono ancora rientrati in gruppo. Si è rivisto invece Gentiletti, out dal 15 dicembre per una lesione al semimembranoso. Ad oggi, con ancora diversi allenamenti davanti, la coppia in vantaggio per il match del Friuli pare essere proprio questa. Da scartare anche l'ipotesi Radu, visto che contro gli scaligeri il romeno è stato espulso e di conseguenza è stato fermato per un turno dal giudice sportivo. Sarà dunque paradossalmente il numero 13 il più rodato nella zona centrale del della difesa per il prossimo match: Milan già contro il Chievo e in parte contro la Juventus ha dimostrato di poter prendere per mano e guidare la linea difensiva laziale, ora servono continuità e conferme.

CONTINUITA' - Continuità che nel periodo prima di approdare nella capitale non è stata il suo forte. "La Lazio si aspetta molto da me, non mollo mai: sono un guerriero", si è presentato così Bisevac ai tifosi biancocelesti, dall'alto di una buona carriera in Francia, ma reduce da qualche annata influenzata da problemi fisici. Fermato nel 2015 prima da un infortunio alla coscia, poi dalla rottura del legamento collaterale mediale: più infermeria che campo, segnali che per un ultratrentenne fanno suonare vari campanelli d'allarme. Nella prima parte di stagione non è andata meglio a Lione: problemi alla schiena e accordo sul rinnovo non raggiunto con il club d'oltralpe: solo otto le presenze nell'annata 2015/16 con il suo ex club, con il quale l'addio non è stato tranquillo. Due anni fa invece stagione alquanto positiva in coppia con Umtiti. Le premesse per fare bene sembrano esserci tutte, le prime prove del serbo lasciano una buona sensazione. Di certo Milan dovrà confermare almeno quanto fatto vedere finora, in un tale momento di emergenza a livello numerico la Lazio può aggrapparsi lui. 

Gian Marco Torre

 

 

 

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