Marchegiani: “Lotito? Gestione intelligente. Marchetti? Uno dei 3 migliori portieri italiani "

Pubblicato 
domenica, 10/02/2013
Di
Redazione
Tempo di lettura: 2 minuti
(foto Getty Images)

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ULTIME NOTIZIE SS LAZIO - Ieri sera su Sky sport, è andata in onda una lunga intervista sull'ex portiere della Lazio Luca Marchegiani nel programma " I Signori del Calcio". Ecco un piccolo estratto delle sue parole.

Lotito e Cragnotti. «Trovare dei punti di similitudine tra la gestione Cragnotti e la gestione Lotito mi sembra abbastanza complicato, sono due filosofie completamente diverse. All'epoca c'era la possibilità, o quantomeno si credeva ci fosse la possibilità di poter investire cifre notevolissime, forse anche non sostenibili, come poi la storia ha dimostrato. Adesso c'è una gestione totalmente opposta. Questo è un grande merito della gestione Lotito, Tare e di chi li aiuta dal punto di vista tecnico. Questa gestione oculata, dove si cerca di mettere al primo posto l'equilibrio del bilancio societario, è la strada giusta. E lo si fa senza mettere in difficoltà quella che è la forza della squadra, grazie ad acquisti oculati, giocatori bravi, pagati il giusto, che vengono a Roma perché la Lazio gioca a Roma e Roma è una piazza molto appetibile per un giocatore di calcio».

Marchetti –«Federico è un portiere molto bravo, io credo che lui sia troppo diverso da me per paragonarci, anzi credo sia proprio l'esatto opposto. Io ero un portiere molto riflessivo, se vogliamo, basavo le mie qualità sulla lettura del gioco, sul piazzamento, sulla tecnica pura, quella che si intendeva una volta per un portiere. Marchetti ha delle doti fisiche straordinarie, riesce a fare delle cose che io non sarei mai riuscito a fare. Senza fare paragoni, credo che Marchetti sia uno dei 3 migliori portieri italiani e meriti questo riconoscimento anche dal commissario tecnico della nazionale».

Gascoigne – Una parola anche per Paul Gascoigne che ha avuto un malore «È un ragazzo molto particolare, ed è particolare anche il rapporto che chiunque stabilisce con lui. Un ragazzo probabilmente poco affidabile dal punto di vista della sua autogestione, nei rapporti con gli altri. Però un ragazzo di cuore, generoso. Quando ha abbracciato Lotito e lo ha baciato, per la gioia che gli aveva dato riportandolo a Roma in un momento per lui non semplicissimo, ha dimostrato proprio la sua spontaneità. Il problema è che era spontaneo in tutto, anche in cose diciamo meno normali, dalle telefonate di notte in cui faceva finta di aver avuto un incidente in macchina e ti teneva mezzora al telefono… La prima volta che mi ha chiamato  l'avevo presa come un atto di amicizia, mi tenne al telefono mezzora, alle 3 di notte, e cominciò a venirmi qualche dubbio. Poi ho scoperto che lo faceva regolarmente, quando tornava a casa dopo aver bevuto un goccio in più»

La Lazio di Eriksson - «La grandezza di Eriksson è stata salvaguardare da tutti quelli che sono i condizionamenti esterni una squadra che aveva il talento per vincere il campionato. Io credo che adesso serva qualcosa in più, ci sono meno aspettative di prima, c'è meno pressione che all'epoca sulla squadra, serve probabilmente anche far fare un piccolo salto di qualità dal punto di vista tecnico, anche se di talento ce n'è tanto all'interno della Lazio. Però forse non quello che c'era nel 99/00

 

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