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Nedved: “L’approdo alla Lazio fu un vero shock, nessuno vive il calcio come l’Italia”

L’ex biancoceleste aggiunge: “Tutto sembrava un ostacolo insormontabile”…

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NOTIZIE LAZIO – Pavel Nedved è oggi uno degli uomini più rappresentativi della Juventus, ma di certo non ha dimenticato le mille emozioni vissute in biancoceleste. In una lunga intervista rilasciata al Financial Times, ha avuto modo di parlare del suo approdo alla Lazio: “Fu un vero e proprio shock! Roma era rumorosa e incasinata. Ogni piccola cosa sembrava un ostacolo insormontabile: dalla lotta con la burocrazia per ottenere i documenti alle visite ginecologiche di mia moglie che era incinta della nostra prima figlia. I dottori parlavano e io non capivo“. Poi ha parlato del suo passaggio alla Juventus: “Mia moglie mi telefonò allarmatissima, mi disse che un uomo aveva bussato dalla finestra del retro, era entrato e mi aspettava seduto al tavolo della cucina. Non aveva capito chi fosse ed era un po’ spaventata. Me lo feci descrivere e la tranquilizzai: era Umberto Agnelli, che viveva poco lontano da me, alla Mandria: amava passeggiare nel bosco e ogni tanto si affacciava nel retro di casa mia. Ci considerava parte della sua famiglia, mi ha aiutato tantissimo, specialmente nel nostro primo anno a Torino ed è diventato un amico molto importante”. Infine, riporta tuttosport.it, ha concluso: “Erano tutti sorridenti e pronti ad aiutarci. I cechi sono in linea di massima chiusi e timidi, mentre gli italiani sono così solari. Non c’è Paese che vive il pallone come voi. Forse perfino un po’ esagerato”.

 

 

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