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PALERMO-LAZIO. LA MOVIOLA. Bene DI BELLO e i suoi assistenti, mai protagonisti e lucidi e precisi negli episodi clou

Buona anche la gestione dei cartellini, usati più che altro quando servivano per placare i bollenti spiriti rosanero nel finale…

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La MOVIOLA a cura di Lazionews.eu – Match dal peso specifico enorme quello che va in scena al ‘Renzo Barbera’ tra due delle grandi deluse di questo inizio di campionato, almeno per il gioco espresso. Rosanero e biancocelesti sono all’ultimo posto in classifica con tre punti, ma ora è tempo di cominciare a fare i punti. Gli uomini di Stefano PIOLI arrivano dalla brutta sconfitta casalinga contro l’Udinese, mentre i ragazzi di Iachini hanno ricevuto fiducia dal bel pareggio in casa del Napoli per 3-3. Fischietto affidato a Marco DI BELLO, con assistenti SCHENONE e LA ROCCA, quarto uomo RANGHETTI; gli addizionali sono GERVASONI e PEZZUTO. Parte meglio la Lazio, con un buon ritmo, anche se la prima vera occasione è targata Palermo con Dybala, che chiude troppo il destro e grazie Marchetti da ottima posizione. Il match prosegue con una buona intensità, ma di chance da gol reali non ci sono, mancando un po’ di precisione nell’ultimo passaggio. Al 40′ c’è l’occasione clamorosa doppia a pochi secondi di distanza, entrambe per i rosanero prima con un’azione favolosa di Vazquez che sbaglia il tiro di qualche centimetro, poi con Dybala che cerca la profondità e Marchetti salva. Il gol arriva, ma per la Lazio, che conduce un bel contropiede con Lulic, palla per Candreva che taglia l’area con un cross che scorre senza patemi e viene messo nel sacco da Djordjevic, al primo gol in biancoceleste. Il punteggio resiste fino al duplice fischio di Di Bello. Nella ripresa il Palermo prova subito a cercare il pareggio, con una botta di sinistro da lontano di Dybala, ma Marchetti risponde presente. La partita si alza di ritmo con tante occasioni da una parte e dall’altra, Feddal spreca clamorosamente di testa in tuffo da zero metri e Djordjevic spreca di tacco. Ma alla fine è lo stesso Filip Djordjevic a gonfiare la rete al 75′, stavolta con un gol d’autore: scatto sul filo del fuorigioco, finta a rientrare e tiro a giro a battere Sorrentino. Il serbo si ripete con un’altra magia incredibile, mettendo in rete una vera e propria bomba da posizione defilatissima all’ 83′: 3-0. Nel finale arriva la ciliegina sulla torta con il gol di Parolo e alla fine il match finisce 4-0. 

IL MATCH – Al 6′ intervento duro di Cana da dietro su Belotti che avrebbe probabilmente meritato l’ammonizione, ma Di Bello sceglie di usare clemenza ad inizio partita per non condizionare in maniera eccessiva il difensore. Una scelta comunque lucida. Al 15′ Dybala rimane a terra dopo un contrasto tra Onazi e Cavanda, che interviene un po’ scomposto, ma comunque senza fallo: Di Bello aveva lasciato correre giustamente. Al 18′ a terra anche Djordjevic per un colpo alla caviglia che però è avvenuto in maniera del tutto fortuita con Rigoni, con i due che si sono letteralmente scontrati senza accorgersene. Il primo giallo è al 20′ per Marco Parolo, che interviene in maniera pericolosa con la gamba tesa su Barreto: cartellino sacrosanto. Il direttore di gara non fischia moltissimo e non è frenetico, prima non punisce Barreto per un intervento a piedi uniti che non colpisce l’avversario, poi lascia correre su Djordjevic che alza un po’ il gomito su Feddal, ma i due si chiariscono da soli. Al 28′ rischia Parolo, già ammonito, con un intervento in ostruzione sul lanciato Dybala, ma Di Bello non fischia neanche il fallo, che però ci poteva stare. Pioggia di fischi per Di Bello, che decide di non fermare il gioco per dei falli di ostruzione che però erano netti, o meglio sanzionandone solo un paio a favore della Lazio. Metro di giudizio non molto equo un questo caso. Il fischietto pugliese si ‘riscatta‘ non giudicando falloso un altro intervento molto simile su Candreva. Nell’ultimo quarto d’ora viene giustamente ammonito anche Michel Morganella per un fallo in uscita su Lulic che stava ripartendo in contropiede. Al 44′ arriva inaspettatamente il vantaggio biancoceleste con Filip Djordjevic, che sfrutta al massimo il cross di Candreva; c’erano dubbi sulla posizione del serbo, però perfettamente in linea sul tocco di Candreva (e anche sulla leggerissima deviazione di Parolo). Bene gli assistenti. Termina qui il primo tempo, più luci che ombre per Di Bello. Al 10′ rischia il giallo anche Onazi per un fallo in ritardo su Dybala, ma il nigeriano viene graziato, anche su un tocco di mano pochi secondi dopo. Al 19′ giallo anche per Stefano Mauri per un fallo su Morganella, che interrompe  sì un’azione importante, ma che non è affatto cattivo. Fallo punito per la posizione più che altro, forse un po’ esagerato. Niente da dire invece sull’ammonizione comminata a Cana per un calcione da dietro su Belotti. Chiedono il rigore per fallo di mano i padroni di casa per un tocco in area di Braafheid: il terzino olandese è molto vicino al cross e tocca in maniera involontaria e il tocco c’è. Se Di Bello avesse decretato il penalty non sarebbe stato scandaloso. Non c’è niente neanche sul contatto tra Onazi e Morganella, bene ancora Di Bello e il giudice di porta, a un passo dall’azione. Al 30′ raddoppia la Lazio con un gol bellissimo firmato ancora Djordjevic e mette praticamente in ghiaccio la partita. Viene ammonito anche Marchetti per aver perso tempo, niente da dire. Al minuto 38′ arriva anche il fantastico 3-0 per i biancocelesti ancora con Djordjevic che si sblocca definitivamente con una tripletta. Il Palermo è ormai sulle gambe, mentre la Lazio va sul velluto e Cavanda scherza Emerson: il brasiliano lo atterra malamente e si becca il giallo inevitabile. Pochissimi minuti dopo Emerson si ripete su Cavanda con un fallo simile forse anche più duro, ma Di Bello sceglie di non infierire; saltano i nervi al Palermo, anche Vazquez è nervoso e reagisce in maniera non amichevole a Cavanda guadagnandosi un altro cartellino. Nel terzo dei quattro minuti di recupero la Lazio trova il poker con Parolo, che è bravo e fortunato a ritrovarsi il pallone nei paraggi e il killer instinct fa il resto. Finisce 4-0!

IL VOTO – In verità un match non particolarmente complicato per Di Bello e i suoi assistenti, ma il bilancio complessivo è in attivo. Qualcosa di sbagliato c’è, qualche valutazione non precisa, ma mai incisiva sul match. Il fischietto pugliese è parsimonioso e lucido nell’estrazione dei cartellini, senza voglia di diventare protagonista e quando verso la fine c’è da calmare gli animi i gialli cominciano giustamente a fioccare per i rosanero. Le uniche occasioni degne di nota, come i due contatti in area laziale e il primo gol di Djordjevic, sono state correttamente giudicate dalla sestina arbitrale, che conclude con un 6,5 complessivo. 

La redazione di Lazionews.eu

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