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Parla Alberto Matri: “Ale era stato già molto vicino alla Lazio, dopo la firma si sentiva sollevato”

Il fratello del neoattaccante biancoceleste racconta alcuni retroscena legati al passato dell’ex Milan, poi fissa l’obiettivo: “Vuole tornare in Nazionale…”

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NOTIZIE LAZIO – E’ finalmente riuscito a sbarcare nella Città Eterna, Alessandro Matri, con qualche anno di ritardo. Nell’ultimo giorno di calciomercato il bomber è arrivato in prestito dal Milan e ha finalmente cominciato la sua avventura biancoceleste. “Adesso dovrò venire a Roma, non a vivere però. Sarò presente nel limite del possibile in tutte le partite in base agli impegni lavorativi. Noi siamo in provincia di Lodi, a pochi chilometri da Milano. Fratello maggiore? Si, di tre anni”. A parlare ai microfoni di cittaceleste.it è appunto il fratello maggiore di Matri, Alberto. “A noi fa tanto piacere. Tutta la famiglia è contentissima, è una nuova avventura in una grande squadra. Per adesso c’è l’accordo per un anno ma speriamo duratura”. Scusate il ritardo? “E’ vero, è vero, lo confermo. Secondo me era molto vicino cinque anni fa, nell’ultima stagione al Cagliari, quando poi invece andò alla Juventus. Comunque già quando giocava in Serie B col Rimini si vociferava. Era un matrimonio che andava fatto”. Poi il discorso si sposta sul presente di Alessandro: “Diciamo che era tornato al Milan e si pensava avesse giocato li. E’ nato questo matrimonio e speriamo che ci sia una resa ad alti livelli professionistici. Siamo in lizza per tre competizioni, dove è d’obbligo, oltre a buon campionato. La gente si aspetta tanto? Mi fa piacere e speriamo tutti in un bel futuro”. Alberto poi parla del suo ‘fratellino’: “E’ una persona semplicissima, nonostante sia calciatore professionista da una quindicina d’anni, resta uno di paese. Nonostante la lontananza torna sempre qua dai suoi vecchi amici. E’ un aspetto importante della sua carriera perché sono un appoggio nei momenti più difficili”. Passato su due ruote: E’ vero, nostro padre è stato presidente della squadra del paese. Inizialmente ci ha obbligato a correre e lui era bravo. Devo ammetterlo. Poi cadde dalla bici e dopo tre anni passò al calcio. Pioli gioca con una sola punta? Si ci siamo posti il problemi ma come semplice interrogativo. Ma ci avranno pensato anche a Roma no? La concorrenza sarà bella anche perché gli altri attaccanti sono di livello. Si potrebbe provare anche con le due punte perché Alessandro si può adeguare a prima punta e seconda punta, anzi, il mio parere personale, è che giochi meglio con un compagno accanto. Se l’allenatore vorrà provare, è fattibile. La prima cosa che ha detto dopo la firma? E’ stato un parto piuttosto lungo… dopo era felicissimo. Ha fatto un sospiro di sollievo. Abituato all’idea di essere a Roma c’era pressione. Io ora tiferò Lazio, ma io sono interista. Della Roma? No, no”. Alessandro è di proprietà del Milan ma con i rossoneri l’esperienza non è stata positiva. “Col Milan ha giocato poco. I sei mesi passati li non sono stati piacevoli dal punto di vista professionale, perché la palla non entrava, e anche personali. Alla Juventus, non giocando tantissimo, è comunque stato capocannoniere al primo anno e vice alla seconda, vincendo trofei. L’ambiente bianconero posso confermare poi come fosse molto serio, il giusto rigore”. Infine una battuta anche sull’obiettivo Nazionale: Lo spera lui e lo speriamo tutti in famiglia. A Roma avrà la possibilità di riconquistarsela. Sarà lui a dover dimostrare di valere la convocazione. Per gli attaccanti contano i gol”.

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