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Castellani, ag. Folorunsho: “I tifosi vogliono i grandi nomi, non i giovani. Guardate con Lombardi…”

LAZIONEWS.EU – Su Perugia-Lazio: “Campo ostico, ma i biancocelesti possono fare bene”…

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Pubblicato il 6/09

LAZIONEWS.EU – Si sta per aprire il sipario sul Campionato Primavera. Mister Bonatti scalpita, l’esordio con i suoi aquilotti è vicino: tra di loro c’è Michael Ijemuan Folorunsho, il centrale di Tor Vergata che ha avuto modo di farsi conoscere già la scorsa stagione. Il classe 1998 è pronto ad una anno da protagonista: potenza fisica e spirito di sacrificio, il lazialissimo ex Savio sogna di ripercorrere le orme di Cataldi e Lombardi. Lazionews.eu ha contattato in esclusiva l’agente del centrocampista, l’avvocato Antonio Castellani, che ha parlato del suo assistito e di tutte le novità in casa Lazio in vista della prima trasferta contro il Perugia, in programma sabato alle ore 15.00.

Un anno fa ci ha detto che Michael è il suo orgoglio. Dopo una stagione può aggiungere molto altro, visto che non l’ha delusa. Cosa si aspetta da lui?

Da Michael mi aspetto una crescita costante, l’anno scorso ha avuto delle difficoltà iniziali ma ha tenuto duro. Il ragazzo si è impegnato con gli allenamenti e ha colmato il gap dagli Allievi alla categoria superiore. Quest’anno non avrà questo problema e potrà migliorare in personalità: ne ha tanta, ma il vero Michael non è ancora stato visto. Ha tante potenzialità, e le ha sempre fatte vedere in tutte le categorie in cui ha giocato. E’ molto determinato, in estate ha lavorato tanto, non ha festeggiato come fanno molti: ha seguito una dieta ferrea ed è arrivato a Formello in perfetto peso forma”.

L’anno scorso è stato il coniglio del cilindro di mister Inzaghi. Quest’anno arriva il giovanissimo Bonatti, 33 anni, ma già tanta esperienza. Lo conosce? Pensa che la Lazio abbia fatto la scelta giusta?

“Penso che abbia fatto una buona scelta, vedo da queste prime uscite che è un allenatore che lavora tanto sui ragazzi. Michael è contento del rapporto che sta instaurando con il mister, me ne ha parlato bene. Andrea viene da un’esperienza importante, è un allenatore che ci sa fare, vedremo i risultati futuri. Anche se in Primavera la vittoria non è il primo posto in classifica ma il numero dei giocatori che saliranno in prima squadra. La vera soddisfazione per lui sarà vedere i suoi ragazzi in Serie A.”

Tounkara, Milani, Germoni sono solo alcuni dei nomi dei ragazzi che sognano l’approdo nella massima serie. Secondo lei qual è la qualità necessaria per riuscire a raggiungere l’obiettivo? 

“In Italia è vero che le società puntano molto sui giocatori stranieri, ma è anche vero che i club subiscono una forte pressione dai tifosi. Tutti vorremmo i giovani in Serie A, però poi quando ci arrivano davvero non c’è entusiasmo. Guardate Lombardi: segna al debutto e l’accoglienza dei tifosi non è quella che ci si aspetta, la gente sogna sempre il grande nome. Così però ai giovani così non si da il tempo di crescere: dalla Primavera alla prima squadra devono riuscire a prendere il passo dei grandi  e questo passo si raggiunge con le partite. Bisognerebbe avere la fiducia di farli giocare e perdonargli gli errori. Questa pazienza però non c’è né da parte dei club né da parte dei tifosi”.

Qual è la qualità che, invece, distingue Michael dagli altri?

Dal punto di vista della voglia di arrivare ha qualcosa in più. E’ sempre pronto a lottare per realizzare il suo sogno. Michael è nato a Roma, a Tor Vergata, è romano e laziale nel midollo: per lui arrivare in prima squadra è il sogno della vita, come è per tutti i ragazzi indossare la maglia della squadra del cuore. Lui per riuscirci ha una motivazione in più: quella di voler dedicare tutto se stesso al calcio. Ha una capacità di sacrificio maggiore rispetto agli altri”.

Ieri l’addio Cardelli. Cosa ne pensa delle parole del ragazzo? Secondo lei i procuratori e i dirigenti di club svolgono un lavoro sufficiente a far emergere i ragazzi italiani? Si potrebbe fare qualcosa di più?

“Filippo è un ragazzo sensibile, con questa decisione ha dimostrato la sua unicità: fare una scelta simile è tutt’altro che facile, denota la grande personalità del giocatore. E’ un fallimento per la società, ma non solo per la Lazio. Quello che dice il ragazzo è vero: molti club puntano su giocatori stranieri  perché poi ci sono dei tornaconto, delle commissioni. Il denaro sugli italiani gira molto di meno. E’ un calcio dove conta sempre più l’aspetto economico che l’aspetto tecnico, la meritocrazia. Dovremmo farci un esame di coscienza, in primis le società. Un ragazzo non potrebbe studiare e lavorare perché l’impegno richiesto è notevole: in Belgio, ad esempio, ogni volta che un giocatore arriva in Primavera ha un contratto, perché si sa che gli si chiede un impegno costante. Inevitabilmente al ragazzo deve essere stimolato e il contratto dà una motivazione. Se in una squadra ci sono ragazzi con il contratto e alcuni senza, i secondi sviluppano un malumore. Io spero che la Lazio ci pensi e convinca Filippo a restare: lui ha sentito l’esigenza di allontanarsi da un mondo che non riconosce più, oggi ha tutta la mia stima. Che aveva già calcisticamente perché è un ottimo giocatore”.

Sabato inizia il campionato: un pronostico su Perugia-Lazio…

“Perugia-Lazio è una partita difficile, i biancocelesti giocheranno su un campo notoriamente ostile, però la Lazio ha tutti i meriti tecnici per far sua la partita. Al Torneo Woityla la Lazio non ha ottenuto un buon risultato: l’allenatore si è trovato a gestire un gruppo nuovo, ed ha bisogno di più tempo per trovare l’equilibrio tecnico e tattico. Alla fine però secondo me può fare un ottimo campionato”.

Un messaggio tramite Lazionews,eu, da padre a figlio, per Michael: cosa si sente di augurargli?

Gli auguro di stare sempre bene e di continuare così, perché non posso davvero chiedergli di più. Sta già dando tutto quello che ha e, andando avanti come sta facendo, volerà sempre più in alto”.

Michela Santoboni

 

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