Manoni sul caso Cardelli: "Era arrivato al limite, a diciotto anni gli hanno fatto sfumare un sogno"

Pubblicato 
martedì, 06/09/2016
Di
Redazione
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PRIMAVERA - L'hanno sostenuto tutti, sui social e non solo. Dal suo post di ieri sera, Filippo Cardelli è stato inondato di messaggi: tifosi, agenti ed ex compagni. Intervenuto sulle frequenze di TMW Radio, nella trasmissione Avanti Lazio, ecco anche il commento dell'ex biancoceleste Francesco Manoni.

"Se una persona vuole andare in palestra prima, ha il diritto di farlo. Invece nella maggior parte dei casi per la società è un peso mandarlo a usare le proprio attrezzature. Lui è arrivato al limite, far sfumare un sogno a diciotto anni è assolutamente negativa come cosa. E' proprio il problema del calcio in sé. Io facevo parte di quel gruppo, lui alla prima di campionato a Pescara andò in gol. E' un ragazzo con la testa sulle spalle, lavorava giorno e notte. Nel calcio non si può prevedere nulla. Bisognava aiutarlo, io dico sempre che quando un giocatore ha la fiducia può fare cose assurde, se non viene preso in considerazione cala mentalmente e si arriva a un limite di sopportazione che ti porta a dire basta. Per lui è arrivato ieri. Spero che possa continuare negli studi, stamattina l'ho sentito e ho avuto modo di parlare molto con lui. La società con me si è sempre comportata abbastanza bene. Non è un discorso razzista quello che ha fatto: si discute di un ragazzo che non ha avuto le cure giuste né un trattamento equilibrato. Un ragazzo straniero, italiano, se è tesserato deve avere un trattamento giusto. Un ragazzo deve ricordarsi che ormai il calcio è un sogno, le motivazioni le deve trovare da sé. I giovani devono andare avanti con la fame di arrivare, tutti vorrebbero essere al posto loro. E' un discorso anche di fortuna, va coltivata".

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