QUI FORMELLO. Miracolo a Milano: RADU e KONKO out, REJA ai ripari con la difesa a tre

Pubblicato 
giovedì, 08/05/2014
Di
Redazione
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QUI FORMELLO - Anti-vigilia dell'ultima spiaggia europea del Meazza, Reja è concentrato sulla motivazione del gruppo, ma senza perdere di vista le ragioni di formazione. E dalle parti di Formello è di nuovo scattato l'allarme infortuni, che ha rispedito la Lazio nell'inferno dell'emergenza: Radu e Konko si sono fermati, entrambi per probabili lesioni muscolari che verranno accertate nelle prossime ore. Il romeno ha sentito una fitta durante la partitella finale odierna, mentre il collega francese ha gravemente maturato l'entità di un fastidio accusato ieri. Stop anche per Kakuta. Contro l'Inter non ci saranno, potrebbero chiudere anticipatamente la stagione al pari di Marchetti e Postiga. Il tecnico sarà nuovamente costretto ad alchimie tattiche di ripiego. Oltretutto, con Lulic squalificato e Cavanda (oggi puntuale e presente, ndr) fuori dalle grazie della società, le alternative latitano e farebbero capo al solo Pereirinha. Tuttalpiù il giovane primavera Luca Crecco, o a limite l'abbassamento di Gonzalez sulla linea dei difensori. Troppo caos. La difficile soluzione del problema andrebbe invece in direzione di un cambio modulo, con il ritorno a tre dietro e l'inserimento di Cana nel mezzo della coppia Biava-Dias. A centrocampo agirebbe una linea di quattro elementi, con Biglia e Ledesma frangiflutti, Gonzalez e Pereirinha esterni(rispettivamente destro e sinistro). In attacco, con il rientro a pieno titolo di Miro Klose, Edy Reja pensa ad una riequilibratura offensiva. Con così tante reti al passivo e una fase difensiva piena di criticità, vorrebbe accantonare l'idea del tridente pesante. Keita potrebbe abdicare a vantaggio di Candreva e Mauri, pronti a fungere da raccordo con il tedesco nel 3-4-2-1 che si va delineando, che offrono maggiori garanzie in fase di non possesso. Nessun dubbio sul portiere: ci sarà il titolare Etrit Berisha. Contro l'Inter di Mazzarri servirà un miracolo.

Francesco Pagliaro

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