VIDEO. LEDESMA in zona mista: “Dobbiamo lavorare e assumerci le nostre responsabilità. Solo con i risultati possiamo uscirne”

ZONA MISTA – Il centrocampista biancoceleste, Cristian Daniel LEDESMA ha parlato in zona mista ai microfoni dei giornalisti in occasione della partita di questa sera, terminata con un pareggio, contro il Trabzonspor, costata il secondo posto alla LAZIO:

C’è bisogno di una svolta?

C’è bisogno di una sterzata in questa stagione che è partita male e non riusciamo a tirarci fuori, ma non ci sono segreti, bisogna lavorare sul campo e dobbiamo fare meglio sul campo. Bisogna lavorare e rialzare la testa, pensando che più passano le partite, più è difficile. 

Siete un gruppo di ragazzi sia esperti che giovani: perché i senior balbettano così tanto? Hernanes, Candreva, che succede ai big della Lazio?

Non è questione di nomi, magari fosse così. E’ un insieme di cose che non girano. L’unica cosa su cui sono d’accordo è che siamo un gruppo sano, ci metto la mano sul fuoco, non ci sono problemi tra di noi, ma il campo dice che dobbiamo sterzare. I fischi e le contestazioni sono normali, dobbiamo avere la personalità e l’autocritica di capire che è colpa nostra e dobbiamo tirarci fuori sul campo, non a chiacchiere e non cercando di tirare fuori argomenti che non c’entrano col campo

I tifosi vogliono l’esonero di Petkovic, l’hanno manifestato con i cori più volte. Voi da che parte state?

Siamo con l’allenatore, perchè è normale, è quello che vogliamo. Ripeto non dobbiamo tirare fuori altri argomenti, non dobbiamo cercare altri alibi. Il campo non ci sta dando ragione, noi siamo consapevoli che non stiamo facendo le cose bene e dobbiamo tirarci fuori al più presto. Più passano le partite, più è difficile. Anche oggi non è stato facile, se non fai gol nel primo tempo sapevamo che per loro andava bene anche il pari e sarebbe stato tutto più difficile

Sembra assurdo ma in una stagione cominciata per puntare alla Champions ora lo scontro con il Livorno diventa fondamentale, quasi uno scontro salvezza

Ma lo era anche con il Torino, contro il Parma, la Samp… Tutte sono decisive perché vogliamo tirarci fuori. Siamo dispiaciuti, poi il terzo posto , lo scudetto… Queste cose non significano niente: non dall’inizio della stagione cerchiamo di portare entusiasmo della Coppa vinta per fare meglio. Non ci staimo riuscendo, ci assumiamo la colpa. Dobbiamo prenderci le responsabilità di una stagione che non si riesce a ribaltare. I risultati e il campo dicono che dobbiamo riuscirci il prima possibile.

Tu hai vissuto tanti anni di Lazio, forse l’anno di Ballardini è stato peggio di questo. Ti ricordi qualche momento peggiore?

No, peggiore di questo no. L’anno di Ballardini l’ho vissuto a metà e non sono il più indicato per parlarne. La cosa più importante è che non riusciamo a dare continuità alle prestazioni: possiamo guardare le statistiche, i tiri ecc… ma queste cose non contano quando non vinci, dobbiamo tirarci fuori e assumerci le responsabilità, capire che è un momento delicato ed uscirne.

Tu da capitano che dirai ai tuoi compagni?

Anche prima me lo chiedevano: non c’è bisogno di dire niente, noi parliamo tutti giorni perché è normale e non vogliamo stare in questa situazione. Non sono solo io, ma tutti: abbiamo colloqui, cerchiamo di uscirne insieme. A nessuno piace questa situazione.

In campo si vede una squadra lunghissima, anche sui rinvii del portiere: perché non si vede più la squadra compatta dello scorso anno?

Perché stiamo facendo male, ma non sempre è così. Ad esempio nel primo tempo non eravamo così larghi, poi nel secondo tempo non riuscendo a fare gol entra un po’ di disperazione ci allunghiamo e rischiamo qualcosa in più, ma sempre perché cerchiamo di vincerla, non perché noi decidiamo di essere lunghi