QUI SAMPDORIA - SAKIC: «Domani sfateremo il tabù Olimpico». PALOMBO: «Vogliamo dare soddisfazione a Nenad». GASTALDELLO: «Faremo la nostra figura»

Pubblicato 
sabato, 05/04/2014
Di
Redazione
Tempo di lettura: 2 minuti

QUI SAMPDORIA - Con Mihajlovic squalificato, alla vigilia di LAZIO - SAMPDORIA è SAKIC a parlare in conferenza stampa: «La Sampdoria non ha una buona tradizione all'Olimpico contro la Lazio, domani proveremo a sfatare questo tabu, dobbiamo essere determinati e concentrati. Mi spiace per sinisa, avrebbe voluto esserci, questo gruppo è fatto di uomini veri. Spero che le curve saranno piene, a noi piace vincere con lo stadio pieno. Dobbiamo finire al meglio questo campionato, per ricominciare allo stesso modo il prossimo. Domani sarà un grande onore e una grande responsabilità sostituirlo, domani questo gruppo fatto di uomini veri dimostreranno di far bene. I dati statistici dicono che la Samp ha vinto negli anni recenti solo nel 2005 - continua Sakic - I tabù non ci interessano. Sinisa? È quasi due anni che sono con lui, è un uomo carismatico, ho tanto da imparare. Spero domenica di stare bene per esultare. L'obiettivo? Il nostro obiettivo sarà fare più punti possibile, sono tutte finali. Poi faremo i conti. Palombo? L'avevo lasciato giovane, e adesso lo ritrovo vecchietto».

La parola passa poi a PALOMBO: «La partita la prepari in settimana, alla domenica si è concentrati sulla gara non sulla panchina. Vogliamo dare una soddisfazione a Nenad che ci tiene particolarmente. L'assenza del mister? L'allenatore in panchina ce lo avremo, non cambierà nulla: il 95% del lavoro lo si fa in settimana».

Conclude GASTALDELLO: «È una partita dura, ma abbiamo visto che se entriamo con la giusta testa possiamo fare la nostra figura; se invece andiamo li come è accaduto a Bergamo facciamo una brutta prestazione. Quando fai bene in settimana, parti già con un bel vantaggio. Noi fin dal primo giorno di quest anno abbiamo cercato di dare il meglio, con i nostri pregi e difetti, la squadra ha sempre lottato strappando punti negli ultimi minuti di gara. Questi erano presagi, ci siamo salvati con 8 giornate di anticipo. È più importante dare tutto in campo, piuttosto che avere le forze per andare sotto la gradinata».

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