CORRIERE DELLO SPORT. Kozak e la missione impossibile

(getty images)

E’ l’uomo delle grandi imprese, sarebbe adatto alla remuntada , ma quella di Madrid appare come una missione impossibile. Libor Kozak entra e segna, non smette di farlo, è un bellissimo vizio. Entra e fa gol, è una costante, è diventata un’abitudine. Entra in corsa, di solito, alzandosi dalla panchina e piombando in campo, ma domani sera al Vicente Calderon partirà dal primo minuto. Klose è acciaccato, il mal di schiena sconsiglia un suo utilizzo in Spagna, ieri non si è allenato e non è stato convocato per Madrid, rientrerà domenica sera contro la Fiorentina. Reja si affiderà al jolly Kozak, la carta vincente, l’asso da calare al momento giusto. A Palermo ci ha messo lo zampino, ha segnato il gol della bandiera, ha reso meno vergognoso il passivo, ha sfruttato uno dei pochi palloni avuti a disposizione e ha trafitto Viviano, è stato il gol dell’onore.

Kozak è un cecchino, s’è confermato tale a Palermo. In questa stagione ha segnato tre gol in 366′ totali, in pratica uno ogni 122′. E’ decisivo, lo fu l’anno scorso e continua ad esserlo. E’ cresciuto molto, ha imparato a sfruttare le poche occasioni che gli capitano, capitalizza al massimo le azioni della squadra. C’è bisogno di Kozak, c’è bisogno dei suoi gol, del suo fisicaccio. In attesa del rientro di Rocchi e dell’ambientamento di Alfaro, la presenza del gigante ceco garantirà a Reja centimetri e muscoli in area avversaria. Kozak si scalda, proverà a bucare la porta all’Atletico Madrid, per lui sarà un grande esame europeo.   Kozak non ha paura di niente e nessuno, è partito da una piccola città della Repubblica Ceca per andare alla conquista dell’Italia, della serie A, del calcio dei grandi, della Lazio. E per lui ora si spalancano le porte dell’Europa.