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DERBY LAZIO-ROMA. Intervista a GIORDANO

IL CORRIERE DELLO SPORT – “Attenti a Osvaldo. Che colpi Hernanes”…

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IL CORRIERE DELLO SPORT – “Attenti a Osvaldo. Che colpi Hernanes”…

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RASSEGNA STAMPA – (A. Abbate) – Trasteverino, tacco, punta e missile. Una vita di Lazio: Bruno, bomber dalle reti dorate. Saette lanciate con quella maglia numero 9 ereditata da Long John. Ma quando Bruno esordì nel derby, il 16 novembre 1975, c’era ancora Chinaglia e buona parte della banda scudettata del 74’: “Ma io ricordo sempre meglio il secondo, quello del 76’, quando vincemmo grazie a un mio gol sotto la Nord, dopo un dribbling su Sandreani.
E oggi chi può decidere il derby?
“Temo parecchio Osvaldo, ma Klose è più forte ed esperto. Il tedesco dà un’identità alla Lazio intera: quando manca, si sente, eccome. L’italo-argentino invece mi ha impressionato per il suo modo di stare in campo, la voglia e la personalità pazzesca”.
Chi arriva meglio a questa sfida?
“In apparenza la Roma sta meglio dopo la vittoria col Palermo. E la Lazio peggio dopo la batosta subita al Massimino. In realtà, però, i biancocelesti hanno due punti in più in classifica. E soprattutto i derby, ve lo assicuro, azzerano ogni valore”.
Quindi, chi vince?
“Non so dirvi il risultato esatto, ma vincerà la Lazio. Alla faccia della scaramanzia e del fatto che i derby sfuggono a qualsiasi pronostico. Sarà fondamentale non perdere”. 
Cos’è successo alla Lazio, dopo la partenza a razzo?
“Purtroppo, negli ultimi anni, ha avuto sempre poca continuità. Ha vissuto grandi momenti, anche l’anno scorso Reja, quando aveva addirittura qualche punto in più. Mi auguro che stavolta possa centrare il secondo-terzo posto. Ha la chance, anche se Napoli, Inter e Juve sono superiori”.
Il black out di Catania fa suonare l’allarme?
“Magari la testa era già altrove, a oggi. Però la Lazio anche a Napoli aveva dimostrato che, senza un filtro adeguato, può beccarle da chiunque. Deve mantenere l’equilibrio”.
Quanto inciderà oggi la condizione di Hernanes?
“Il Profeta è uno spina nel fianco della Roma. Ha segnato tre volte e, se venisse a mancare, la Lazio perderebbe tantissimo”.
Un consiglio a Petkovic?
“Innanzitutto gli faccio i complimenti per l’approccio col campionato italiano. Spero che, per questo derby, abbia lavorato più sulla testa dei giocatori e meno sulla tattica. Conta solo l’emozione in questa sfida, il cuore. Quando guardi gli spalti, appena entri in campo, ti sciogli”.
Il suo ricordo più bello?
“Senz’altro la rete a Conti nel 76’, ma anche il primo derby. L’anno prima facevo il raccattapalle e mi emozionavo a bordocampo…”.

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