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Frodi, scommesse e manette dal 1900

IL ROMANISTA. Dall’arresto di Cacciatori, Giordano, Manfredonia e Wilson allo scandalo di Calciopoli, la lunga storia di illeciti del club biancoceleste…

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RASSEGNA STAMPA – Non è giusto dire che la storia della Lazio è una storia di scandali e partite truccate. Come sottolinea ‘Il Romanista’, ce n’è una che sicuramente i giocatori biancocelesti non si sono venduti: la gara di Coppa Uefa contro l’Ipswich Town del 7 novembre 1973 quando, dopo un gol annullato a Garlaschelli, i tifosi, in preda all’ira, lanciarono oggetti in campo facendo scattare così l’inevitabile squalifica da parte della Uefa. Un evento che permise alla Lazio di centrare un record non molto ambito: esere la prima e, finora unica, squadra italiana ad aver vinto lo scudetto senza aver potuto partecipare alla Coppa dei Campioni.
Ma ai brutti sogni devono aver fatto l’abitudine in casa biancoceleste, nonostante Mauri dopo l’interrogatorio si dicesse «tranquillo». E nonostante tempo fa il presidente Lotito parlasse di «tintinnio di manette». Manette che sentì tintinnare per la prima volta il 14 novembre 1992 a causa di una vicenda di appalti miliardari lo portò dietro le sbarre. Stesso luogo che “visitò” anche il suo predecessore, Sergio Cragnotti, rinchiuso nel carcere di Opera a seguito del crack della Cirio. Poi è stato il momento di sentire un tintinnio di manette anche all’interno di uno stadio, precisamente all’Adriatico nel 1980 con i carabinieri che aspettano che Pescara-Lazio finisca per arrestare Cacciatori, Giordano, Manfredonia e Wilson, rei di essersi venduti la sconfitta della loro squadra contro il Milan (ed averci pure scommesso sopra). L’ultimo grande scandalo del calcio italiano riguarda Calciopoli e, guarda caso, la Lazio è ancora coinvolta: salvata dalla retrocessione a causa di una sentenza di primo grado scritta male. Ma le telefonate c’erano e costarono comunque una penalizzazione. Stefano Mauri è l’ultimo capitolo di questa storia. Capitolo che peraltro s’era aperto con Beppe Signori. Anzi, forse è solo l’inizio dell’ultimo capitolo.

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