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I genitori: l’ITALIA ci ha abbandonato

IL TEMPO (G. Baldinacci). Si punta a presentare i documenti che accertino il domicilio in Polonia per scontare poi lì la pena. Coresi: “Abbiamo già trovato degli appartamenti…”

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RASSEGNA STAMPA SS LAZIO- Sono trascorse ormai due settimane ma sulla situazione dei tifosi laziali ancora bloccati nel carcere polacco di Bialoleka l’incertezza regna ancora sovrana. Lunedì, leggiamo sull’edizione odierna del ‘Temp0’, si sono tenuti i primi processi che hanno dato però esito negativo: istanze di scarcerazione respinte per i sette che erano stati condannati per direttissima, mentre sono slittati a oggi i processi per gli altri tre condannati per direttissima. Gli avvocati sono al lavoro per presentare il certificato di domicilio in Polonia dei ragazzi e avere così più chances di farli liberare in tempi brevi. Per gli altri supporters impressioni più positive: quattro potrebbero tornare in Italia domani, altri quattro andranno davanti ai giudici venerdì e gli altri il 17 dicembre: per loro si tenterà il patteggiamento. Le pene vanno dai due ai sei mesi con la condizionale che potrebbero tramutarsi in sanzione pecuniaria e arresti domiciliari, da scontare a Varsavia. «Ci hanno abbandonato. I legali stanno cercando un’altra soluzione, vogliamo fissare la residenza a Varsavia sperando che il giudice li faccia uscire dal carcere. Abbiamo già trovato degli appartamenti, tutto a spese nostre. Noi ci stiamo muovendo, l’Ambasciata non saprei. Questo iter vale solo per i ragazzi già processati, ma non conosciamo ancora le tempistiche». Ha spiegato Alessandro Coresi, portavoce del comitato dei ragazzi detenuti –

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