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Lazio, la vecchia guardia va all’assalto dell’Europa

IL CORRIERE DELLA SERA. (A. Arzilli) Marchetti, Dias, Ledesma: la «spina dorsale» di Petko…

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IL CORRIERE DELLA SERA. (A. Arzilli) Marchetti, Dias, Ledesma: la «spina dorsale» di Petko…

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Non sono solo KLOSE ed HERNANES i trascinatori della Lazio. Le colonne dei biancocelesti si chiamano Marchetti, Biava, Dias, Ledesma, Mauri, Gonzalez, tutti i «vecchi» che hanno saputo resettare il pregresso nella Lazio per imboccare una strada nuova e rischiosa e che domani sera, contro il Tottenham, cercheranno di conquistare anche Londra e l’Europa. La nuova mentalità «famelica» imposta dal tecnico, secondo quanto riporta l’edizione odierna de “Il Corriere della Sera”, induceva a pensare che la difesa sarebbe andata in sofferenza, del resto questo dicevano le prime uscite estive. In realtà, nonostante il puntello «last minute» di Ciani, gli ultratrentenni Biava e Dias sono stati finora il pilastro della Lazio: 450 minuti giocati, sempre in campo, coppa o campionato non fa differenza. . Quest’anno è una lotta coi nervi, il volume di gioco la Lazio lo sviluppa in avanti e Marchetti deve essere più rapido a leggere le situazioni, magari serve una sola parata, ma non la si può sbagliare. È una sicurezza che ormai solo Prandelli continua ad ignorare. Ma sembrano tutti rigenerati. Mauri non è mai stato così a suo agio, Gonzalez ha cambiato status, da «accessorio» a «indispensabile» e anche Konko, che salterà il Tottenham per una contrattura, è tornato quello che Roberto Mancini a suo tempo voleva all’Inter. Più di tutti, però, l’emblema della metamorfosi è Ledesma: era il perno per Reja e continua ad esserlo per «Petko» nonostante un’estate piena di dubbi e insicurezze. Anche lui più di 300 minuti in campo, ha dovuto adattarsi, capire il nuovo gioco e sforzarsi di essere più dinamico, non era facile per uno che ha una tendenza naturale alla staticità. Eppure ora pressa e si scambia di posizione, è un giocatore diverso, forse migliore. Come la Lazio.

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