Lotito: "Neto e Jordao due talenti. Keita? Inzaghi lo ha escluso in Supercoppa". Poi sullo stadio...

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mercoledì, 13/09/2017
Di
Redazione
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LAZIO LOTITO INTERVISTA - La cessione record di Keita e la vittoria in Supercoppa italiana contro la Juventus hanno riportato al top della popolarità la figura di Claudio Lotito tra tutti i tifosi della Lazio. Il presidente biancoceleste è da qualche settimana un fiume in piena: l'ulteriore conferma arriva dalla sua ultima intervista al 'Corriere della Sera' e a margine della presentazione della "Mezza Maratona per la Pace", che andrà in scena il 17 settembre nella Capitale, in cui ha affrontato diversi temi come il bilancio della Lazio, il mercato e la questione stadio.

GESTIONE - "Da quando sono presidente della Lazio non percepisco emolumenti e il mio rimborso spese è di 0 euro. Esistono i manager e i mangianers che pensano solo al proprio lucro personale".

INZAGHI - "Quando ho puntato su di lui sapevo che sarebbe stato in grado di ottenere risultati. In estate è venuto da me e si è lamentato perché la 'Gazzetta' non ci aveva messo fra le prime dieci. Ma la Lazio in Serie A veste i panni dello scolaro di origini umili: è in seconda fila rispetto al figlio del ricco, ma se ha testa ed è intelligente emerge".

ACQUISTI TOP - "Luis Alberto non lo conosceva nessuno ed è stato una sorpresa. Immobile l'ho riscattato quando in pochi credevano in lui. Senza parlare di Milinkovic-Savic che ha solo 22 anni e diventerà un fenomeno".
LA QUESTIONE KEITA - "Io scelgo il tecnico ma poi lascio assoluta libertà d’azione. Tutti pensano che ci sia il mio zampino dietro l’esclusione dai convocati di Keita nella finale di Supercoppa contro la Juventus. Invece Simone mi chiamò quando ero in vacanza in montagna e mi disse di volerlo lasciar fuori dalla lista perché nei suoi occhi non vedeva furia agonistica. “Decidi tu”, gli dissi. Qui c’è una catena di comando cortissima: il sottoscritto, Tare e l’allenatore”.

LUIS ALBERTO - "Se me lo aspettavo così? Lo abbiamo preso apposta. Non è che compriamo con l’estrazione del lotto".

STADIO - "Non c’è nessun dialogo, lo abbiamo fatto tempo fa e siamo stati rimandati indietro. La miopia politica ha portato al fatto che Roma non abbia squadre con stadi di proprietà. Perché la Lazio ha speso meno di quanto incassato? Queste sono cose destituite di fondamento, la Lazio ha speso molto di più".

L'UTILE - "Ho detto di avere un utile? Sì, ma l’utile del bilancio è composto da varie componenti, l’aspetto economico, quello finanziario, che può significare ricorrere o meno all’ausilio di proventi esterni. La Lazio chiude con un utile importante, significa che tra costi e spese c’è positivo. Ma non è solo per la spesa dei giocatori, va aggiunto il monte stipendi e altre componenti. Se spendi 30 milioni per un giocatore e fa un contratto per 5 anni, bisogna tenere in considerazione anche l’ammortamento. A meno che non sia una cosa legata a un servizio, ad esempio un prestito".

I DUE PORTOGHESI - Quello che dite quindi è totalmente falso, abbiamo comprato due talenti (i portoghesi, ndr) che riteniamo tali, poi starà a voi giudicare. Hanno un costo importante, ha acquisito una serie di giocatori di esperienza e qualità tecnica. Non facciamo come il marchese del grillo, non vendiamo la carbonella a 10 e compriamo la legna a 100. Compriamo la legna a uno e vendiamo a 300".

L'INTERESSE DELLA JUVE PER INZAGHI - Nel calcio si trovano i giocatori, gli allenatori, ma non i presidenti. La cosa più importante è avere un presidente-tifoso e non un tifoso-presidente, altrimenti si rischia quanto successo finora in tante squadre. Noi abbiamo la capacità di portare alla ribalta le persone grazie al lavoro di tutti. Inzaghi è una mia invenzione, l'ho portato nelle giovanili e ora sta dando i suoi frutti. Voi avete la capacità di attribuire il merito solo a una persona, ma non esistono maghi. Io riesco a fare le cose perché c'è un gruppo di lavoro: il direttore sportivo, per esempio, si è rivelato una delle persone più efficienti e capaci come avevo previsto. Il futuro di Inzaghi? Per ora ha un contratto con la Lazio, poi si vedrà”.

I TIFOSI -  "Il tifoso della Lazio deve essere paziente e fiducioso nell’operato di chi amministra la società, secondo una logica del padre famiglia, spendere quello che puoi. E parlo di spesa, non di sperpero. Di investimenti. Mi auguro che il tifoso faccia questo, cosa che sta accadendo soprattutto nella Curva, che ringrazio per aver preso coscienza dell’operato di questa gestione, che non dimentica che la Lazio va amministrato non solo dal punto di vista storico sportivo. Io devo coltivare patrimoni e sentimenti comuni di tutti i laziali, che devono essere preservati e tramandati. Io sto cercando di mettere la Lazio nella condizione di essere auto-consistente e questo sta accadendo".

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